(fonte Libero)
Dopo oltre un secolo e mezzo, una delle opere più preziose custodite nella Cattedrale di Siena viene esposta al pubblico: in occasione del venticinquesimo Giubileo Ordinario della Chiesa cattolica, il pavimento marmoreo del Duomo di Siena sarà visibile in tutta la sua estensione, compresa la tarsia della Speranza, solitamente protetta da una copertura per motivi conservativi. Si tratta di un evento eccezionale, che si inserisce in un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico e spirituale legato alla città.
Perché il pavimento del Duomo di Siena è stato nascosto
L’iniziativa si inserisce nel più ampio percorso spirituale previsto lungo la via Francigena in occasione del Giubileo 2025, destinato ai cosiddetti “pellegrini di speranza”, che nel 2025 attraverseranno numerosi luoghi simbolici dell’arte sacra italiana e il Duomo di Siena, con la sua architettura gotico-romanica e il suo ricco apparato decorativo, rappresenta una delle tappe centrali di questo cammino. Il pavimento a commessi marmorei del Duomo è considerato uno dei più complessi e articolati d’Italia. Composto da 56 riquadri che raccontano episodi tratti dalla Bibbia, dalla mitologia e dalla tradizione cristiana, l’opera si estende per oltre 1.200 metri quadrati e ha richiesto più di cinque secoli per essere completata, dal XIV al XIX secolo. Realizzato con marmi policromi provenienti dal territorio senese, il pavimento unisce diverse tecniche artistiche, tra cui la graffitura e l’intarsio a colori, per ottenere effetti prospettici e narrativi di grande impatto visivo. I disegni preparatori, noti come “cartoni”, sono stati affidati ad alcuni dei maggiori artisti senesi e italiani, tra cui Domenico Beccafumi, Matteo di Giovanni, Sassetta, e Pinturicchio, l’unico artista non senese coinvolto. La decorazione interna, giocata sull’alternanza del bianco e nero, richiama i colori dello stemma della città.
La tarsia della Speranza, al centro della riapertura straordinaria, è una delle più recenti aggiunte: fu realizzata nel 1870 da Leopoldo Maccari, con la collaborazione di Giuseppe e Antonio Radichi, su cartone di Alessandro Franchi. La figura femminile è rappresentata con le mani al petto e lo sguardo rivolto verso l’alto, affiancata da un’àncora, simbolo di stabilità e salvezza secondo la tradizione cristiana. L’opera è normalmente coperta anche durante le scoperture periodiche, poiché si trova davanti alla Cappella del Voto, un’area destinata alla preghiera e alla meditazione.
Quando e come è possibile vedere il pavimento del Duomo di Siena
La scopertura integrale del pavimento del Duomo di Siena è prevista in due fasi: dal 27 giugno al 31 luglio e, successivamente, dal 18 agosto al 15 ottobre 2025. Durante questi periodi, sarà possibile accedere anche alla tarsia della Speranza, visibile per la prima volta in assoluto al pubblico. L’esposizione è legata al tema della Speranza, scelto per l’anno giubilare, e offre un’occasione rara per ammirare il complesso decorativo nella sua interezza. Durante le settimane di apertura, il percorso di visita sarà arricchito da un itinerario guidato mattutino, condotto dal clavigero del Duomo, che accompagnerà i partecipanti dal martedì al venerdì tra le ore 7:15 e 8:45. Il tour include anche la Libreria Piccolomini, che conserva sculture attribuite a Michelangelo e affreschi di Pinturicchio, oltre all’accesso ai sottotetti e alla cosiddetta Porta del Cielo, da cui si può ammirare la cattedrale dall’alto. Il percorso giubilare prosegue all’interno dell’intero complesso monumentale: dalla Cripta al Battistero di San Giovanni, dove si trova una scultura di Donatello, fino al Museo dell’Opera, che ospita la Maestà di Duccio di Buoninsegna, uno dei capolavori della pittura gotica italiana. Per chi desidera accedere al pavimento e partecipare alle visite speciali, è prevista una bigliettazione dedicata, acquistabile tramite il sito ufficiale dell’Opera della Metropolitana di Siena, ente responsabile della gestione e valorizzazione dell’intero complesso.