(fonte Gazzetta dello Sport)
Ci piace pensare che il corpo sia indulgente con i nostri vizi. Un bicchiere di troppo, qualche sigaretta, il divano che vince sulla palestra. Piccole concessioni quotidiane di cui, crediamo, pagheremo il prezzo solo in un lontano futuro. Ma è davvero così?
Uno studio finlandese ha seguito per oltre 30 anni alcune centinaia di persone nate nel 1959 nella città di Jyväskylä. E quello che ha scoperto fa riflettere: non serve aspettare i capelli grigi per vedere i primi segni del deterioramento. Già a 36 anni, le nostre scelte di vita lasciano le prime tracce misurabili sulla salute.
I ricercatori dell'Università di Scienze Applicate di Laurea hanno monitorato i partecipanti dai 27 ai 61 anni, raccogliendo dati attraverso questionari ed esami medici a intervalli regolari. L'aspetto innovativo? Hanno osservato non solo la salute fisica ma anche quella mentale, provando a tracciare un quadro completo del benessere. "Le malattie non trasmissibili, come le malattie cardiache e il cancro, causano quasi tre quarti dei decessi in tutto il mondo" spiega Tiia Kekäläinen, autrice principale dello studio pubblicato su Annals of Medicine. "Tuttavia, conducendo uno stile di vita sano, è possibile ridurre il rischio di sviluppare queste malattie e le probabilità di morire prematuramente".
IL CONTO DELLE CATTIVE ABITUDINI— Lo studio ha posto l'attenzione su tre comportamenti critici:
il fumo
il consumo eccessivo di alcol (oltre 875 unità annue per le donne e 1.250 per gli uomini)
l'attività fisica praticata meno di una volta alla settimana
La scoperta è stata che quando questi tre fattori coesistono, il benessere viene compromesso in modo tangibile. I sintomi depressivi aumentano di 0,1 punti, il rischio metabolico cresce di 0,53, il benessere psicologico cala di 0,1 punti e la percezione della propria salute diminuisce di 0,45 punti. Numeri che acquistano più peso se queste abitudini persistono nel tempo: il rischio metabolico arriva a salire fino a 1,49 punti e i sintomi depressivi crescono di 0,38 punti.
I ricercatori hanno anche identificato pattern specifici di come le diverse abitudini influenzino la nostra salute. "La mancanza di esercizio fisico è stata particolarmente associata a una cattiva salute fisica, il fumo a una cattiva salute mentale e il consumo eccessivo di alcol è stato associato a una salute mentale e fisica più precaria". Sebbene i dati provengano da persone nate negli anni '50 e '60, i ricercatori pensano che queste tendenze possano applicarsi a contesti simili, almeno nei Paesi occidentali. Una persona stressata potrebbe iniziare a bere di più, il che a sua volta danneggia le sue relazioni e la sua salute mentale. Un circolo vizioso, in tutti i sensi. "I nostri risultati evidenziano l'importanza di affrontare i comportamenti a rischio per la salute il prima possibile, per evitare che i danni che causano si accumulino nel corso degli anni e si trasformino in una cattiva salute mentale e fisica in età adulta," sottolinea la dottoressa Kekäläinen. "La buona notizia è che non è mai troppo tardi per adottare abitudini più sane" precisa l'esperta. "Adottare abitudini più sane nella mezza età ha effetti benefici anche nella vecchiaia".