(fonte Catanzaro Informa)
È iniziato il conto alla rovescia che porterà a sabato 7 giugno, alle ore 20.30, quando il Teatro Comunale di Catanzaro ospiterà uno spettacolo che va oltre la scena, oltre la finzione, oltre ogni barriera. “Uomo e Galantuomo”, interpretato dai ragazzi dell’Istituto Penale Minorile di Catanzaro, è molto più di una rappresentazione teatrale: è un gesto di coraggio, un atto d’amore, un progetto di umanità condivisa.
L’evento – Promosso dall’associazione Acsa&Ste ETS e dalla Camera Penale di Catanzaro, in collaborazione con l’Ipm di Catanzaro, il Teatro Comunale, l’Agenzia Present&Future e con il prezioso sostegno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Renato Dulbecco”, guidata dal commissario straordinario Simona Carbone – ha un obiettivo concreto: raccogliere fondi per i reparti pediatrici dell’ospedale, regalando sogni e speranze ai piccoli pazienti. La serata rientra nel più ampio impegno dell’associazione Acsa&Ste ETS, che da anni si dedica alla realizzazione dei desideri espressi dai bambini ricoverati, soprattutto dopo il termine delle terapie oncologiche. Un impegno profondo e delicato, che ha il significato più grande: donare un sorriso, un’esperienza, un sogno a chi ha vissuto troppo presto la sofferenza. Un viaggio in famiglia, un concerto, un gioco speciale o un incontro inatteso diventano la promessa di un futuro possibile, un simbolo tangibile della rinascita. Questa volta, però, a realizzare i sogni saranno dei ragazzi che a loro volta stanno cercando il proprio riscatto. I giovani detenuti dell’Ipm di Catanzaro, seguiti dal regista Rodolfo Calaminici, porteranno in scena l’opera di Eduardo De Filippo, ma più ancora porteranno se stessi, con il desiderio di dimostrare che ognuno può cambiare, che dietro ogni errore c’è una persona che può rinascere se gli viene data una possibilità.
«È un progetto che tiene insieme educazione, cultura, empatia e responsabilità sociale – dichiarano il dottor Giuseppe Raiola, presidente di Acsa&Ste ETS e il presidente della Camera penale “Cantafora”, avvocato Francesco Iacopino –. Aiutiamo i bambini malati, ma restituiamo anche dignità a ragazzi troppo spesso etichettati e dimenticati. È una battaglia educativa che dobbiamo combattere tutti insieme».
Lo spettacolo è anche il frutto di una sinergia forte tra giustizia, sanità, volontariato e comunità. È la dimostrazione che quando le istituzioni fanno rete, nascono progetti che cambiano le vite, dentro e fuori le mura di un carcere.
Sarà un’esperienza che commuove, che ispira, che insegna. Per aiutare dei bambini a realizzare un sogno. E per dare forza a chi sta lottando per costruirsi un futuro diverso.