mercoledì 10 settembre 2025

COSA E’ LA DISTIMIA E COME USCIRNE

SCOPRIAMOLO INSIEME 

(fonte Tgcom)

La distimia è una condizione spesso silenziosa e sottovalutata, un’ombra che accompagna la vita di chi ne soffre per anni.

Conosciuta anche come disturbo depressivo persistente, questa patologia è più comune di quanto si pensi: secondo i dati del progetto ESEMeD-Italia, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la prevalenza della distimia nel corso della vita in Italia si attesta intorno al 2,1%.

A livello globale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) identifica i disturbi depressivi come una delle principali cause di disabilità. Comprendere i sintomi della distimia è il primo passo per riconoscerla e affrontarla, nel modo adeguato.

La distimia, oggi classificata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) come Disturbo Depressivo Persistente, è una forma di depressione cronica.

A differenza della depressione maggiore, i cui episodi sono intensi ma definiti nel tempo, la distimia è caratterizzata da un umore depresso costante, presente per la maggior parte del giorno, quasi tutti i giorni, per un periodo di almeno due anni (un anno per bambini e adolescenti).

Si tratta di una condizione che logora lentamente, influenzando la qualità della vita, le relazioni e la capacità di provare piacere (anedonia).

Il termine “distimia” deriva dal greco antico e unisce le parole dys (cattivo, difficile) e thymos (animo, spirito). Il suo significato letterale è quindi “animo cattivo” o “spirito avverso”, una descrizione che cattura efficacemente la sensazione di malessere e negatività persistente che caratterizza questo disturbo.

I sintomi del trastorno depressivo persistente sono meno gravi rispetto a quelli di un episodio di depressione maggiore, ma la loro cronicità li rende altrettanto debilitanti. Si possono dividere in due categorie principali.

Sintomi psicologici

Umore cronicamente basso, triste o irritabile.

Bassa autostima e sentimenti di inadeguatezza.

Pessimismo e sensazione che le cose non miglioreranno mai (disperazione).

Difficoltà di concentrazione e nel prendere decisioni.

Perdita di interesse o piacere nelle attività quotidiane.

Isolamento sociale e difficoltà nelle relazioni interpersonali.

Sintomi fisici

Stanchezza cronica e mancanza di energia (astenia).

Disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia).

Cambiamenti nell’appetito (scarso appetito o iperfagia).

Svariati dolori fisici non riconducibili ad altre patologie mediche, come mal di testa o problemi digestivi.

Cause

Le cause esatte della distimia non sono ancora del tutto note, ma si ritiene che derivino da una combinazione di più fattori, proprio come per altri disturbi depressivi:

Fattori genetici: La familiarità per i disturbi dell’umore può aumentare il rischio.

Fattori biologici: Si ipotizza uno squilibrio di alcuni neurotrasmettitori nel cervello, come la serotonina e la noradrenalina, che regolano l’umore.

Fattori ambientali e psicologici: Eventi traumatici o stressanti (lutti, difficoltà economiche, abusi), uno stile di vita stressante o la mancanza di supporto sociale possono contribuire all’insorgenza del disturbo, specialmente in individui predisposti.

Test per la distimia

Non esiste un singolo esame del sangue o “test” per diagnosticare la distimia. La diagnosi viene effettuata da uno specialista in salute mentale (psichiatra o psicologo) attraverso:

Colloquio clinico: una valutazione approfondita della storia medica, dei sintomi, della loro durata e del loro impatto sulla vita quotidiana.

Criteri del DSM-5: lo specialista verifica che i sintomi del paziente soddisfino i criteri diagnostici stabiliti per il disturbo depressivo persistente.

Esclusione di altre cause: vengono eseguiti esami fisici e analisi per escludere che i sintomi siano causati da altre condizioni mediche (es. ipotiroidismo) o dall’uso di sostanze.

Si guarisce?

Parlare di “guarigione” completa può essere complesso, data la natura cronica del disturbo. Tuttavia, con il trattamento adeguato, è assolutamente possibile gestire i sintomi in modo efficace, migliorare significativamente la qualità della vita e raggiungere lunghi periodi di remissione.

L’obiettivo della terapia è fornire al paziente gli strumenti per controllare l’umore, gestire lo stress e tornare a vivere una vita piena e soddisfacente.

Cure e trattamenti

Psicoterapia

Il trattamento d’elezione per la distimia è la psicoterapia, spesso considerata l’intervento principale per affrontare le radici psicologiche del disturbo.

L’obiettivo è aiutare la persona a riconoscere e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali, sviluppare strategie di coping più efficaci e migliorare le relazioni interpersonali.

Esistono diversi approcci terapeutici efficaci:

Terapia Cognitivo-Comportamentale (TCC): Si concentra sull’identificazione dei modelli di pensiero negativi e automatici che contribuiscono all’umore depresso, insegnando al paziente a sfidarli e sostituirli con pensieri più realistici e costruttivi.

Terapia Interpersonale (TIP): Si focalizza sulle difficoltà nelle relazioni con gli altri (familiari, partner, colleghi), che possono essere sia causa sia conseguenza della depressione cronica.

Terapia Psicodinamica: Esplora come le esperienze passate, i conflitti irrisolti e le dinamiche inconsce influenzino l’umore e il comportamento attuale, promuovendo una maggiore consapevolezza di sé.

La scelta del percorso più adatto dipende dalle esigenze individuali e viene discussa insieme al professionista.

Farmaci

La terapia farmacologica, prescritta da un medico psichiatra, è caratterizzata dall’assunzione di antidepressivi, in particolare:

Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): come fluoxetina, sertralina e citalopram.

Inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI): come venlafaxina e duloxetina.

Antidepressivi triciclici (TCA): sebbene efficaci, sono generalmente meno prescritti a causa dei maggiori effetti collaterali.

È fondamentale sottolineare che la terapia farmacologica dà i migliori risultati quando è combinata con un percorso di psicoterapia. Bisogna lavorare sui motivi alla radice del disagio, i farmaci non possono risolvere questi problemi senza un percorso di psicoterapia.

Prevenzione

Non è sempre possibile prevenire l’insorgenza della distimia, specialmente se esiste una forte predisposizione genetica. Tuttavia, adottare alcune strategie può aiutare a rafforzare la resilienza psicologica e a ridurre il rischio:

Gestione dello stress: Imparare tecniche di rilassamento come la mindfulness, lo yoga o la meditazione.

Stile di vita sano: Seguire una dieta equilibrata, fare esercizio fisico regolarmente e garantire un sonno di qualità.

Costruire una rete di supporto: Mantenere relazioni sane con amici e familiari e non esitare a chiedere aiuto.

Cercare aiuto ai primi segnali: Rivolgersi a un professionista alla comparsa dei primi sintomi può evitare che il disturbo si cronicizzi e diventi più difficile da trattare.


 

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