giovedì 20 novembre 2025

BERE UNA TAZZINA DI CAFFÈ AL GIORNO DIMINUISCE LA FIBRILLAZIONE ATRIALE

I NUOVI STUDI

La fibrillazione atriale è l’aritmia cardiaca più comune e diffusa, con circa 600mila casi in Italia e 37 milioni in tutto il mondo. I fattori di rischio sono diversi: l’età, la genetica, ma anche i livelli della pressione sanguigna, il peso e l’alimentazione. Inoltre, questa patologia può ripresentarsi più volte, con diversi attacchi.

 Proprio per questo uno studio dell’Università della California-San Francisco ha identificato un alimento che assunto nelle dosi giuste potrebbe ridurre il rischio di recidiva: il caffè. Secondo i ricercatori, bere una tazza di caffè al giorno abbassa il rischio di recidiva di fibrillazione atriale del 39%. Si tratta di uno studio in controtendenza, per certi versi, considerando che spesso la caffeina viene sconsigliata a chi soffre di fibrillazione atriale: “Nonostante la mancanza di prove che ne raccomandino l’evitamento, ai pazienti con fibrillazione atriale viene spesso detto dai medici di evitare la caffeina” ha spiegato il professor Gregory Marcus, docente di cardiologia dell’Università della California e autore principale dello studio.

Marcus ha spiegato che esistono diversi potenziali meccanismi che potrebbero chiarire perché il caffè può ridurre il rischio di recidiva di fibrillazione atriale: “La fibrillazione atriale spesso insorge in stati di aumento del tono vagale – cioè quando il nervo vago è eccessivamente attivo, riducendo la frequenza cardiaca e la pressione – come durante il sonno o dopo un pasto abbondante. Quindi la caffeina, stimolando leggermente il sistema nervoso simpatico, diventa protettiva. Inoltre, studi sugli animali suggeriscono che la caffeina prolunga il tempo di recupero elettrico dell’atrio sinistro, un processo che dovrebbe bloccare la fibrillazione atriale. Infine, il caffè contiene molti composti antinfiammatori che riducono il rischio”.

I ricercatori hanno diviso i partecipanti allo studio in due gruppi, e il gruppo che consumava una tazza di caffè al giorno ha riscontrato una riduzione del rischio di recidiva di fibrillazione atriale del 39%. “Il fatto che chi è stato assegnato al gruppo del caffè abbia sperimentato un rischio minore di fibrillazione atriale dovrebbe rassicurare i nostri pazienti che consumano e apprezzano il caffè, e dovrebbe fornire ai medici dati per non proibire in generale il consumo di caffè” ha spiegato il professor Marcus.


 

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