Un piccolo esserino di colore blu, nell’estate 2025, ha creato il panico in alcune spiagge del Mediterraneo. Si tratta del Glaucus Atlanticus, anche noto come drago blu, un minuscolo mollusco che galleggia sull’acqua a pancia in sù. Due esemplari sono stati avvistati nella provincia di Alicante in Spagna e hanno portato alla temporanea chiusura al bagno dei lidi dell’area. L’animale può infatti essere pericoloso per l’uomo.
Cos’è il drago blu
Il Glaucus atlanticus è un affascinante mollusco appartenente alla classe dei Gasteropoda, parente stretto delle chiocciole, dalle quali si differenzia per la mancanza di un guscio protettivo esterno (Ordine Nudibranchia). Questo curioso organismo marino è meglio conosciuto con il soprannome di Drago Blu, a causa della morfologia delle sue appendici laterali, che ricordano lʼapertura alare di un drago. L’animale presenta una colorazione piuttosto vivace, con tonalità che vanno dal blu cobalto brillante al bianco argenteo sulla parte ventrale, mentre il dorso è di colore grigio-argento. Il suo habitat naturale è l’oceano atlantico, soprattutto nelle acque tropicali, anche se la sua presenza nel Mediterraneo era già stata documentata nei primi anni del 1700, probabilmente trasportato dalle correnti oceaniche attraverso lo stretto di Gibilterra. Il drago blu è piuttosto pigro, e preferisce lasciarsi trasportare dalle correnti piuttosto che nuotare. Grazie a una sacca sullo stomaco che riempie d’aria, il mollusco riesce a galleggiare sulla superficie dellʼacqua. Il colore blu del ventre lo aiuta a mimetizzarsi e a rendersi poco visibile ai predatori dall’alto, mentre le striature grigie sul dorso, riflettendo la luce, lo camuffano per non farsi vedere dal basso.
Perché il drago blu è pericoloso
Dall’aspetto carino e innocuo, in realtà il piccolo mollusco, delle dimensioni tra i due e i tre centimetri, è un vorace predatore che si nutre principalmente di alcune “meduse primitive” e cnidari come le caravelle portoghesi (Physalia physalis) o le barchette di San Pietro (Velella velella). La pericolosità del drago blu per l’uomo sta proprio nella sua alimentazione. Il Glaucus atlanticus è infatti in grado di immagazzinare le tossine dei tentacoli delle sue prede allʼinterno delle sue appendici laterali, chiamate cerata. Se si sente minacciato, il mollusco rilascia le tossine immagazzinate. Se vengono inavvertitamente toccati, è possibile che rilascino contemporaneamente tutti i veleni e le sostanze conservate. Se ciò accade, può causare delle eruzioni cutanee piuttosto dolorose e, in alcuni casi, anche sintomi più gravi come nausea e vomito. In rarissimi casi può portare alla morte.
Come difendersi e i rimedi se si tocca il drago blu
Per difendersi dal drago blu, basta non toccarlo, nemmeno con i guanti, e segnalare la sua presenza alle autorità. Se si viene punti, bisogna sciacquare la zona colpita con acqua di mare e recarsi al pronto soccorso per valutare la gravità e ricevere cure. Il veleno rilasciato dal Glaucus atlanticus è termolabile, come quello delle tracine, un rimedio possibile per alleviare il dolore è quello di immergere le parti del corpo entrate in contatto con il mollusco in acqua calda ad almeno 50 °C, in modo tale che il calore scomponga la struttura proteica della tossina, riducendo così l’intensità e la durata del fastidio.