Un nome, una firma, un pugnale inciso nel metallo. È morto Cesare Paciotti, uno dei grandi protagonisti della moda italiana, simbolo di un’eleganza ribelle che ha portato le scarpe Made in Italy sui red carpet e nelle passerelle più prestigiose del mondo. L’imprenditore e designer marchigiano aveva 67 anni: è stato colto da un malore improvviso nella sua abitazione di Civitanova Marche, la città in cui era nato e dove aveva costruito il suo impero. La notizia ha scosso il mondo della moda e non solo. Perché dietro quel marchio inciso con un pugnale, diventato simbolo di sensualità e potere, c’era l’anima di un uomo che aveva fatto delle scarpe un’arte, delle donne una fonte d’ispirazione e della passione il suo linguaggio più autentico.
Cesare Paciotti: la nascita di un mito
Nato il 1° gennaio 1958, Cesare Paciotti cresce tra pellami, disegni e forme in legno, nella bottega dei genitori Cecilia e Giuseppe, che nel 1948 avevano fondato un piccolo laboratorio artigianale di calzature. A Civitanova Alta, quel profumo di cuoio e colla diventa presto la sua prima memoria olfattiva. È lì che osserva le mani esperte dei genitori modellare le scarpe, intuendo già da bambino che quella non sarebbe stata solo una tradizione di famiglia, ma il suo destino. Dopo il liceo, Paciotti sceglie di studiare al DAMS di Bologna, dove coltiva un amore profondo per l’arte, la musica e il cinema. Suona la batteria, viaggia, conosce Londra, Parigi, New York e Los Angeles: città che gli aprono la mente e affinano il gusto estetico. Tra un concerto dei Rolling Stones e un vinile dei Doors, Cesare impara che lo stile è un linguaggio universale.
Nel 1980 eredita l’azienda di famiglia insieme alla sorella Paola, amministratrice del marchio, e inizia a costruire la leggenda del brand Cesare Paciotti. La prima collezione, interamente maschile, è una dichiarazione di intenti: rigore artigianale e sensualità rock convivono in un equilibrio nuovo, moderno, spregiudicato. Le scarpe Paciotti, rifinite con pellami italiani e dettagli metallici, diventano presto oggetto del desiderio, un’estensione del carattere di chi le indossa. E non solo uomini: dieci anni dopo, lo stilista rivoluziona il mondo femminile con tacchi vertiginosi e linee affilate, capaci di trasformare l’andatura in un gesto sensuale e deciso. “Quando disegno penso a una cosa sola: alle gambe, la parte più bella delle donne. I tacchi sono l’osso che Dio ha dimenticato di creare” diceva spesso, con quella combinazione di ironia e verità che solo i grandi sanno permettersi.
Il pugnale che ha conquistato le passerelle
Il logo a forma di pugnale nasce negli anni ’90, e segna l’inizio di un’epoca. È la firma che rende immediatamente riconoscibili le creazioni Paciotti: un simbolo di forza e desiderio, inciso su tacchi, fibbie e suole. Da lì in poi il brand cresce senza confini. Gianni Versace, Dolce & Gabbana, Romeo Gigli e Roberto Cavalli scelgono le sue scarpe per completare le loro sfilate. E Paciotti, con la precisione di un artista, traduce il linguaggio dei grandi stilisti in forme scultoree, sensuali, a volte estreme. Negli anni Duemila il brand si espande con la linea Paciotti 4US, dedicata a un pubblico giovane e unisex, seguita poi da Paciotti Jewels e Paciotti Bags. Scarpe, borse, occhiali, orologi: ogni collezione è un’estensione del suo stile inconfondibile, un dialogo costante tra tradizione e provocazione.
