giovedì 14 dicembre 2023

SALMONE DI ALLEVAMENTO VS SALMONE SELVAGGIO

LA PAROLA ALL’ESPERTO

a cura di Yasmeen Calabro’ (Biologa e nutriziinista) 

Pesci selvatici e pesci di allevamento. Spesso, i pesci di allevamento si ritrovano in vasche d' acqua  talmente piccole  che lo stretto contatto tra loro e gli urti continui,  possono determinare  infezioni o anche infestazioni.

Di conseguenza, i tecnici si vedono costretti ad addizionare antibiotici e sostanze chimiche nell'acqua. Inoltre, i pesci di  allevamento vengono nutriti prevalentemente a base di farine vegetali come quella di soia, ciò riduce la concentrazione di sali minerali (potassio, zinco e ferro) e dei preziosi omega 3 aumentando al contempo gli omega 6; ricordiamo che il nostro organismo necessita di mantenere un equilibrio tra il rapporto di questi,  al fine di garantire la qualità nutritiva dell' alimento stesso.

Tuttavia, un aspetto da non sottovalutare è che il pesce selvatico di mare o acqua dolce anche se è da preferire, poichè preserva tutte le caratteristiche opposte a quelle di allevamento di cui abbiamo già parlato, è maggiore suscettibile all'accumulo di metalli pesanti, soprattutto se si tratta pescato in acque contaminate.

Riportiamo un esempio sul salmone, come dall'immagine che ho allegato: 

Oggi giorno, il salmone più diffuso nelle nostre tavole, così come nella maggior parte dei ristoranti "all you can eat", è quello proveniente da allevamenti intensivi situati in Norvegia, cioè quello che non ha la minima traccia di acidi grassi Omega 3.

Inoltre, ha  un  contenuto di grasso circa 3 volte in più rispetto salmone selvatico, di conseguenza risulta essere dannoso per la salute perchè favorisce l’infiammazione, a differenza del pesce ricco di omega 3 che è pro-infiammatorio.


 

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