domenica 30 agosto 2020

MEDICINA

TRAUMI MUSCOLARI

Nella pratica sportiva, il rischio di incorrere in traumi e lesioni muscolari,
soprattutto a carico degli arti inferiori, è assai frequente.
Il danno muscolare può essere il frutto di eventi traumatici diretti o
indiretti. Nella prima ipotesi la causa è un agente esterno che colpisce la muscolatura
danneggiandola, in genere in modalità particolarmente gravosa con riferimento
alle fibre muscolari che sono a contatto con il piano osseo, rendendo peraltro
difficoltosa la diagnosi poiché, il versamento ematico, non è visibile in
superficie.La lesione da trauma indiretto può essere causata da contrazioni improvvise o
troppo intense, da stiramenti muscolari ecc.

Lo strappo muscolare

Lo strappo muscolare è un evento traumatico che porta alla rottura parziale o
totale di un muscolo.
È possibile individuare un grado di gravità dello strappo muscolare. La
lesione è definita di primo grado se interessa la rottura di meno del 5% delle
fibre, la lesione è di secondo grado se è presente la rottura di fibre e di
fascicoli muscolari, la lesione è di terzo grado quando interessa totalmente o
in misura elevata un muscolo.
A seguito di uno strappo muscolare appare evidente un ematoma di dimensioni
proporzionali allo strappo stesso. Nelle lesioni di terzo grado diviene
visibile e palpabile anche una depressione nell'area del trauma.
La riparazione del danno determina la comparsa di tessuto cicatriziale che
potrà compromettere l'elasticità e la funzionalità del muscolo.
È quasi sempre consigliabile l'intervento di un medico, poiché nei casi più
evidenti sarà necessario ricorrere chirurgicamente e tempestivamente alla
sutura della lesione.
Il riposo e la terapia antinfiammatoria saranno d'obbligo.

La contrattura

Si identifica con la contrattura l'aumento di tono muscolare conseguente
l'attività sportiva. La contrattura è quindi un involontario stato, spesso
anche doloroso, in cui il muscolo si oppone all'allungamento.
La contrattura si manifesta dopo un periodo medio breve dal termine
dell'attività sportiva e può perdurare diversi giorni.
Il dolore associato alla contrattura non è tale da impedire del tutto il
lavoro muscolare, tuttavia proseguire un allenamento in simili circostanze può
portare ad eventi più gravosi come l'elongazione o la lacerazione del tessuto
muscolare.
Nella quasi totalità dei casi in cui viene lamentato uno "strappo" si è in
realtà di fronte ad una contrattura che viene impropriamente definita sul piano
lessicale. Normalmente infatti la contrattura non produce lesioni muscolari.
Stati emotivi particolarmente tesi, inidoneo riscaldamento, eccessiva
attivazione muscolare, problemi posturali e scompensi anatomici sono elementi
che favoriscono la comparsa di una contrattura.
Calore, massaggi eseguiti da personale preparato, e stretching possono
agevolare il recupero post traumatico.

Stiramento muscolare

Lo stiramento muscolare provoca una elongazione delle fibre, accompagnato da
un forte ed immediato dolore. Tuttavia l'indolenzimento che ne deriva non è
tale da imporre l'arresto della pratica sportiva. Questa situazione espone il
soggetto a rischi ben più gravi derivanti dalla sollecitazione di una
muscolatura traumatizzata. La terapia normalmente consigliata implica riposo e l'utilizzo di ghiaccio
nella zona da trattare. Un bendaggio compressivo, con l'ausilio di antinfiammatori locali può migliorale le condizioni ed accelerare la ripresa dell'attività che, di solito, può avvenire dopo 2 settimane.Nei casi più ostici potranno essere impiegati antinfiammatori, miorilassanti,
ultrasuoni e laser.

Crampo muscolare

I crampi muscolari: le cause scatenanti e caratteristiche delle contrazioni
involontarie. Il crampo muscolare è una manifestazione dolorosa frutto di una contrazione
involontaria del muscolo, spesso violenta ed improvvisa.
Le cause di un crampo muscolare possono essere diverse. Se consideriamo
soggetti sedentari possono originare da problemi circolatori, anche determinati
da atteggiamenti o posture che ostacolino il flusso sanguigno. Alcune terapie
farmacologiche, in particolare l'uso di diuretici, possono favorire la
comparsa, al pari di una sudorazione copiosa o squilibri biochimici.
In soggetti sportivi, anche agonisti, l'insorgere di crampi muscolari è quasi
sempre assoggettabile ad un marcato affaticamento psicofisico, ed in misura più
modesta a carenze o squilibri elettrolitici, determinati quasi sempre da
sudorazione eccessiva e/o errato reintegro idrosalino.
Sodio e potassio sono gli elettroliti una cui carenza maggiormente espone a
crampi muscolari. È tuttavia da sottolineare come è assai improbabile che si
verifichi una carenza di sodio in un soggetto che si alimenta normalmente.
Pertanto la migliore azione preventiva è una corretta calibrazione del carico
di lavoro, salvo non vi sia la certezza che il problema è imputabile ad errori
di reidratazione. La pratica sportiva in prossimità di pasti importanti è un'altra delle
possibili ragioni per le quali insorgono i crampi. In questi casi infatti il
sangue viene richiamato nella regione addominale ed il limitato afflusso nella
muscolatura periferica è una condizione favorente l'insorgere dei crampi
muscolari. Situazioni analoghe si verificano con l'uso di abbigliamento o
accessori (calzature, fasce, elastici ecc.) che ostacolano la corretta
circolazione. Naturalmente i crampi possono avere cause anche più gravi e di difficile
diagnosi, come ad esempio un deficit energetico derivante da malattie
mitocondriali, che provocano scompensi differenti a seconda dell'organo
coinvolto. Nel caso del muscolo inducono intolleranza alla fatica e crampi
muscolari.

Contusione

La contusione è il frutto di un trauma che provoca un più o meno grave
versamento sanguigno a causa di una lesione. Generalmente alla contusione si
accompagna un ematoma, che origina proprio a causa dell'accumulo del sangue
fuoriuscito, in una zona ben circoscritta del corpo, ovviamente nella medesima
sede dell'evento traumatico.L'ematoma che ne deriva può determinare un quadro più o meno grave a seconda delle sue dimensioni. Piccoli ematomi sono di norma riassorbiti. Grossi ematomi
possono richiedere l'asportazione chirurgica. Tecnicamente riconosciamo: contusioni cutanee (che interessano quindi la cute e possono dar luogo ad ematomi); contusioni muscolari (più importanti delle precedenti, interessano oltre alla cute la parte carnosa di un muscolo),
contusioni tendinee (simili alle precedenti ma con interessamento del tendine),
contusioni articolari (sono a carico di una articolazione e possono determinare
versamento ematico o sinoviale, spesso richiedono un trattamento antibiotico in
situ); contusioni ossee (interessano, oltre alla cute, la membrana di
rivestimento osseo e possono portare ad infezioni del periostio).

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