martedì 29 giugno 2021

ARBITRI ITALIANI

FINISCE L'ERA RIZZOLI, IL FUTURO E' ROCCHI

di Andrea di Caro (fonte Gazzetta dello Sport)

Habemus designatorem. Manca solo l’ufficialità, che arriverà nei prossimi giorni, ma i giochi sembrano ormai fatti. Si chiude l’era del designatore Nicola Rizzoli, comincia quella di Gianluca Rocchi. Alfredo Trentalange, presidente Aia eletto a febbraio, si sta prendendo tutto il tempo possibile, fino a domani, per mettere insieme i tasselli di un puzzle molto complicato perché deve tenere insieme la volontà di voltare pagina e inserire uomini propri, mantenere più di una promessa pre-elettorale, re-immettere nel sistema precedenti protagonisti di sua fiducia (l’ex designatore Messina), liberarsi di una figura di forte personalità e dunque ingombrante (Rizzoli), iniziare un percorso con un volto nuovo e credibile (Rocchi) senza il quale non avrebbe mai ricevuto l’ok del presidente federale Gravina, che già gli aveva sonoramente bocciato l’articolato e maldestro progetto che prevedeva l’ipotesi del doppio designatore e l’idea di un supervisore politico.

RISCHIO STRAPPO—Il livello di tensione tra Aia e Figc è stato più alto di quanto non sia trapelato nelle ultime settimane, tanto da sfiorare un clamoroso strappo che poteva portare addirittura al rischio di Commissariamento degli arbitri, se si fosse insistito su una costruzione complessa fatta di pesi, contrappesi, divisione di ruoli, e ritorni al passato che a più di qualcuno aveva fatto tornare in mente la struttura esistente nel periodo che poi portò allo scandalo Calciopoli. «Non se ne parla neanche», il messaggio fatto arrivare senza filtri. E così il progetto iniziale è stato messo da parte ed è iniziata la «Fase 2», quella che per input anche federale, doveva prevedere un designatore unico e nuovo. In molti ritenevano che in una stagione che si preannuncia caldissima per la presenza di tante personalità forti sulle panchine delle big e con l’esigenza di molti club di rilanciare le proprie ambizioni, fosse un’idea saggia ripartire dal tandem Rizzoli (designatore)-Rocchi (responsabile Var), per un passaggio di consegne più soft a fine anno.

DIFFICOLTÀ-- Ma evidentemente la necessità di voler evidenziare un cambio anche di gestione rispetto al passato ha reso sempre più difficile la conferma del designatore bolognese che pure in questi 4 anni da reggente ha raccolto moltissimi consensi, in Italia e all’estero, per il grande lavoro svolto in una fase decisiva e complicata: quella dell’inizio dell’era Var e del lancio di tanti nuovi arbitri per un difficile ricambio generazionale. Come in tutte le gestioni, non sono mancati anche alcuni errori, ma i tanti aspetti positivi della guida Rizzoli restano indiscutibili. Cambiare una gestione dopo un ciclo intenso non è peccato, soprattutto se nel frattempo è cambiato anche il presidente che deve nominare il designatore, ma il modo poteva essere più rapido, diretto ed elegante verso chi ha dedicato al mondo arbitrale una brillante carriera di fischietto prima e di designatore poi. Per due volte insignito del titolo di miglior arbitro del mondo e designatore dal 2017 ad oggi (dal 2020 delle riunite Can A e B), Rizzoli ha messo in campo professionalità e capacità comunicative, che lo hanno reso nelle ultime settimane molto ricercato sia a livello di organizzazioni internazionali arbitrali sia come presenza per le nuove realtà televisive e digitali che raccontano calcio.

IL CAMBIO—Il testimone di designatore passerà così a Gianluca Rocchi, nato a Firenze, 48 anni il 25 agosto, che quest’anno aveva lavorato accanto a Rizzoli con profitto, grazie anche una stima reciproca e una rapporto di fiducia e amicizia. Il curriculum di Rocchi, che difficilmente rifiuterà l’incarico che gli verrà presto proposto, è a prova di bomba. È al secondo posto nella classifica di tutti i tempi di gare dirette in Serie A (263), alle spalle del solo Concetto Lo Bello, che primeggia con 328. Ed è stimatissimo non solo in Italia ma anche all’estero sia in Fifa che in Uefa. L’ultima gara da lui diretta è stata Juventus-Roma della 38ª giornata di Serie A, il 2 agosto 2020. Un mese dopo su spinta anche della Figc l’Aia lo ha inserito nei ruoli dirigenziali con un nuovo incarico: consulente delle relazioni istituzionali della Can, in materia di Var. È stato una specie di ambasciatore nei club e nei ritiri delle squadre per spiegare le nuove regole. È certamente un grande esperto di Var e l’esperienza di quest’anno sarà preziosa.

COMPLESSITÀ—Il mondo arbitrale però è molto più complesso di quanto un semplice tifoso o lettore pensi. E così da settimane ballano i nomi di chi dovrà far parte delle commissioni e di chi avrà ruoli interni e intermedi che non vengono quasi mai alla luce e agli onori della cronaca, ma che hanno un peso interno molto importante. Nella formazione del suo puzzle Trentalange non ha brillato per rapidità e decisionismo, ma la speranza è che la costruzione che sta ultimando regga l’urto, si dimostri solida, di qualità e trovi il consenso finale della Federazione. Un ruolo lo avrà quasi ertamente anche Domenico Messina, ex designatore prima di Rizzoli. Trentalange aveva pensato a lui anche come nuovo designatore, ma un cambio per essere accettato dalla Figc non poteva che presentare un volto «nuovo» e credibile, quello di Rocchi appunto. Messina metterà probabilmente la sua esperienza al servizio dello stesso Rocchi, ma bisognerà capire con quale ruolo. Nei prossimi giorni verranno informati ufficialmente tutti i diretti interessati. Difficile pensare a ripensamenti finali. Anche se bisognerà chiarire spazi, limiti, competenze. Queste lunghe settimane così intrise di politica interna e vecchie logiche hanno comunque creato più di un dubbio. Che dovrà essere fugato per non rischiare false partenze.

 

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