mercoledì 9 giugno 2021

IL RACCONTO

PROF, HA FATTO GOAL! 

Immagine tratta da Pngtree.

Racconto di Luisa Cataldi @cataldi_luisa 

È un ricordo di moltissimi anni fa ormai e che racconta la mia prima avventura scolastica in un Istituto superiore di ragioneria in cui era possibile fare due ed anche tre anni in uno pagando, appunto! A me, giovanissima e minuta insegnante di Lettere era stata affidata una classe del biennio e il Gestore così aveva esordito con me: "Lei, professoressa, dovrà preparare egregiamente i suoi studenti di modo che, prima della fine dell'anno, possano accedere alla classe quinta. Ha compreso? Bene, ho fiducia in lei!". Non vi dico cosa mi passò in quel momento in testa, visto che neppure conoscevo ancora i programmi da svolgere, tuttavia la mia voglia di lavorare mi spinse a far sorriso a cattivo gioco ed accettai.  Orbene, la mia classe era decisamente piccola: solo cinque studenti presenti, gli altri mi sono sempre chiesta se fossero in giro per qualche campionato, visto che erano segnati sul registro, ma non comparivano mai dietro il banco!  Tre di loro erano dei calciatori e gli altri due dei ciclisti professionisti. Devo ammettere che tutto sommato riuscii a cavarmela, anche perché mi misi a studiare come una pazza di sera e di notte e poi i miei pargoli cresciuti erano abbastanza diligenti. Probabilmente avevano capito che la partita in gioco era il loro diploma e per ottenerlo avrebbero fatto davvero di tutto, persino ascoltare e trascrivere le mie mini-lezioni di storia o svolgere esercizi di grammatica che nella vita a loro non sarebbero serviti a un bel nulla. 

A distanza di anni da quell'esperienza, mi capitò di imbattermi sul treno in uno di questi studenti. Fu lui a fermarmi, a riconoscermi e dirmi che aveva smesso la carriera sportiva per studiare e già lavorava per uno studio di avvocati a Milano. Il suo nome era Roberto. Si era trasformato in un bel giovanotto in giacca e cravatta. E pensare che io lo ricordavo ancora vestito in tuta tuta e scarpe da tennis! Prima di lasciarci, lui mi fece l'occhiolino e con la sua verve di sempre mi disse:" Sa, prof, lei ha fatto goal!".

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