venerdì 25 febbraio 2022

BERLUSCONI CONTRO LA COSTRUZIONE DAL BASSO NEL CALCIO

FINALMENTE QUALCUNO COMINCIA A RENDERSENE CONTO

Da sempre siamo contro la costruzione (distruzione, sarebbe meglio dire) dal basso nel gioco del calcio. Addirittura la troviamo assurda ed ignorante quando la si applica nelle scuole calcio con bambini e ragazzi che al posto dei piedi hanno due mattoni ( "la si fa lo stesso per avere una filosofia di gioco" dicono i teoirci del calcio che hanno rovinato lo sport piu' bello del mondo) e ci fa piacere che adesso anche molti allenatori e addetti ai lavori cominciano a rendersene conto. Berlusconi, come spesso accade, non sta mai nel limbo e prende posizione (sarebbe stata cosa gradita CHE IL SUO GRUPPO POLITICO LO AVESSE FATTO ANCHE NELL' ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBLLICA, SUL NOME CASELLATI E SULL'ABOLIZIONE DEL GRENN PASS DOPO IL 31 MARZO); ecco le sue dichiarazioni dopo una gara del suo Monza: "troppo spesso il portiere dava la palla a un difensore, il difensore al mediano e il mediano la faceva tornare al difensore. Si perdeva troppo tempo nella nostra metà campo mentre nel calcio, come logico, bisogna giocare per fare goal".

La soluzione secondo Berlusconi è semplice: il lancio lungo verso gli attaccanti.

"L'input che bisogna dare al nostro portiere è che tiri la palla nella metà campo avversaria e le nostre tre punte devono schierarsi a tre metri di distanza l'una dall'altra per raccogliere il passaggio".

Una vera e propria sconfessione della filosofia propugnata negli ultimi anni dai cosidetti 'giochisti', ovvero quegli allenatori che chiedono alle squadre di arrivare nell'area avversaria solo dopo una fitta rete di passaggi palla a terra.

 

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