giovedì 30 giugno 2022

IL MIO ADDIO ALLA SCUOLA MEDIA

ED UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE ALL'IC. MANZONI

“Oggi è stato il mio ultimo giorno di attivita’ extra curriculare alle scuole medie. Dopo 18 anni, infatti, da settembre sarò in servizio presso un liceo superiore (esperienza fatta solo per due anni in altrettante datate assegnazioni provvisorie). È stata una sensazione strana e contraddittoria quella che ho provato: da una parte ero contento perché stanco di molte cose che non vanno nella scuola italiana, quella secondaria di primo grado in particolare, dall’altra un po’ triste perché so per certo che mi mancheranno i ragazzi piu’ piccoli che giocoforza si affezionano molto di piu’ al docente di quanto possa fare un quasi maggiorenne. 

Ho vissuto la trasformazione della scuola la sua crescente burocratizzazione, l’imbarbarimento della sua “qualità”, ho vissuto e lottato contro tutte le riforme che l’hanno resa progressivamente un “luogo” diverso rispetto a ciò che dovrebbe essere, e soprattutto continuero’ a farlo anche se saro’ in minoranza.  Il nostro attuale Ministro in una delle sue mille improbabili ed infelici esternazioni,  ha definito la scuola come “affettuosa”: bene, non ho idea di cosa intendesse lui,  ma nella mia memoria ho il ricordo di un posto che definirei proprio così, grazie all’Istituto comprensivo Manzoni di Catanzaro Nord: ambienti piccoli e familiari, relazioni personali sincere tra tutte le componenti, una comunità nel senso più aggregante e collaborativo del termine, in cui l’obiettivo era dare strumenti  ai ragazzi,  armarli e guidarli nel mondo ed  aiutarli a crescere responsabili e, soprattutto, preparati. Certo, non tutto andava sempre per il verso giusto, ma ci si sentiva comunque “a casa” e si lavorava “insieme” con uno scopo comune e con dei colleghi straordinari per competenza e valore umano. In molte altre scuole di Catanzaro e provincia non è così: in alcune sono cambiate le dimensioni, cambiate le relazioni, cambiati la mentalità, gli obiettivi, il senso. Ma e’ anche grazie a Dirigenti passati, colleghi passati che oggi ho capito come vorro’ essere “da grande”: diverso la loro, perche’ quando la burocrazia, le regole piu’ ferree, finanche l’autonomina scolastica o il regolamento d’istituto non lascia il passo alle emozioni, all’affetto ed alla disponibilità’, creando quell’ambiente affettuoso che dovrebbe essere appunto la scuola, in una specie di college inglese..beh ecco che come direbbe Dante..non ti curar di loro ma guarda e passa. Oggi si comunica  per acronimi, nei collegi (popolati da frettolosi sconosciuti) si parla solo di progetti (la maggior parte dei quali totalmente inutili),  e ci si dimentica  che dovremmo parlare di didattica, di emozione e di educazione all’amore: non esiste che il pensiero unico e cioè il totale ed acritico asservimento a ciò che ci viene imposto dall’alto: ha più rilievo, infatti,  la notizia di aver ricevuto  un finanziamento,  che quella  dei successi di studenti preparati e brillanti…  È una scuola superficiale ed approssimativa, formale e di facciata e anche per questo non mi piace più. Per non parlare poi della componente genitoriale….sia chiaro non tutti..ma un buon 90 per cento. Per carita’ di Dio…me ne scansi da questi soggetti che alle scuole medie sono solo pronti a criticare , ad imporre, a legittimare se un qualcosa e’ organizzato bene oppure no, senza pensare all’amore alla dedizione con cui certe cose si fanno per i figli, altri a dettare anche di quando e’ lecito fare attivita’ motoria all’aperto oppure no (ebbene si e’ successo anche questo)…per non parlare poi di quando un semplice graffio diventa l’indomani un disumano certificato medico di chissa’ quale trauma abnorme in nome di un’assicurazione di tre lire!!

Per tutto ciò, e tanto altro ancora, forse, è stato giusto andarsene. Non prima, però, di aver abbracciato idealmente tutte le centinaia e centinaia di ragazzi e ragazze che hanno incrociato la loro vita con la mia, cosi’ come , mi ripeto, gli splendidi colleghi tutti dell’Istituto comprensivo Manzoni, scuola davvero speciale se paragonate a molte altre del capoluogo. Sappiate che l’avete resa, tutti, più ricca, che con le vostre intemperanze, le vostre mancanze, le vostre fatiche, i progressi, l’energia, le battute, l’impegno, i successi, l’affetto… avete contribuito a farmi sentire  orgoglioso e fiero di aver svolto una professione che, nonostante l’attuale ministro e l’attuale burocrazia italiana, amo moltissimo. E se nel vostro futuro vi renderete conto che ho avuto una parte, anche minima, in quello che siete diventati, o di quello che siete, vorrà dire che tutto quello che ho fatto, ha avuto un senso”.  

Ps: Pochissime persone, a questo mondo, riescono a ragionare normalmente. Esiste una tendenza molto pericolosa ad accettare tutto ciò che si dice, tutto ciò che si legge, ad accettare senza mettere in discussione. Solo chi è pronto a mettere in discussione, a pensare autonomamente, troverà la verità! Per conoscere le correnti del fiume, chi vuole la verità deve entrare nell’acqua. GRAZIE DI TUTTO!!!


 

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