sabato 5 novembre 2022

ARITMIE CARDIACHE

IN UN LIBRO SINTOMI E PREVENZIONI PER UNA DELLE CAUSE MAGGIORI DI MORTE TRA I GIOVANI

di Maria Elena Perrero (fonte Gazzetta dello Sport)

Morire a 20 anni di arresto cardiaco, magari durante una partita di calcetto o di pallavolo: può accadere, e spesso la causa dell’arresto cardiaco non è una cardiopatia ischemica, un infarto, bensì una aritmia. “Delle aritmie cardiache si parla poco: quando si parla di patologie cardiache il tema è solitamente l’infarto, ma in molti casi se un atleta o un giovane muore di morte improvvisa la causa è proprio una aritmia”, dice il dottor Luca Santini, coordinatore del laboratorio di elettrofisiologia della UOC di Cardiologia dell’Ospedale G.B.Grassi di Ostia e autore, insieme al professor Massimo Santini, del libro Il mio cuore elettrico, guida (per tutti) alla scoperta delle aritmie cardiache, realizzato con la collaborazione della onlus Il Cuore di Roma e distribuito gratuitamente insieme al quotidiano Il Foglio.

ARITMIE: COSA SONO E COME SI MANIFESTANO—  Se, dunque, qualcosa si sa sull’infarto dovuto alla cardiopatia ischemica, ovvero all’insufficiente apporto di sangue e ossigeno al cuore, molto meno si sa delle aritmie. “La cardiopatia ischemica e il possibile conseguente infarto del miocardio è legata alla parte che potremmo definire ‘idraulica’ del cuore, dei ‘tubi’ che portano ossigeno al muscolo cardiaco. Le aritmie sono invece i disturbi dei quello che possiamo definire l’impianto elettrico del cuore - spiega il dottor Santini -. Possono essere di diverso tipo: ci sono le bradiaritmie e le tachiaritmie, a seconda che il battito del cuore sia più lento o più veloce, e poi ci sono le extrasistoli, in cui un singolo battito interrompe il normale ritmo cardiaco”.

ARITMIE CARDIACHE: LA EXTRASISTOLE…—  Benché il nome possa incutere un certo timore, l’extrasistole è una condizione molto più diffusa di quanto si possa pensare. “Ce l’abbiamo tutti. Quel che va capito è se si tratti di un problema essenzialmente elettrico o se sia il sintomo di un problema strutturale del cuore - chiarisce il dottor Santini -. Tutti noi nel nostro muscolo cardiaco abbiamo quella che potremmo definire una batteria che detta i ritmi del battito, il nodo del seno, ma anche delle batterie ‘di riserva’, che entrano in funzione quando necessario. In alcuni di noi, però, queste batterie di riserva sono troppo attive ed emettono impulsi elettrici anche quando non dovrebbero, interrompendo il ritmo normale del cuore e producendo una alterazione che talvolta dà luogo a quella sensazione nota come tuffo al cuore, talvolta resta asintomatica. Nella maggior parte dei casi le extrasistoli sono un problema solo elettrico, benigno, ma è importante verificare con un ecocardiogramma se vi siano problemi anatomici, alla struttura del cuore, che possano favorire l’insorgere di aritmie e misurarne la quantità e la qualità. Il paziente può convivere benissimo con un’extrasistole se questa non è il segno di una malattia cardiaco, ma questo va verificato”.

… E LA FIBRILLAZIONE ATRIALE—  Più gravi sono le aritmie ventricolari: “Mi riferisco in particolare alla tachicardia ventricolare e alla fibrillazione ventricolare, che si possono sviluppare in un paziente con malattia ischemica o cuore malato e possono causare arresto cardiaco. In rari casi possono essere solo un problema elettrico e non strutturale del muscolo cardiaco. C’è poi la fibrillazione atriale, che è una vera e propria epidemia che sta iniziando a colpire i giovani, ed è uno dei principali motivi di accesso al pronto soccorso - spiega il cardiologo -. È un’aritmia non pericolosa nell’immediato per la vita ma che può essere correlata alla formazione di coaguli che si formano nel cuore, vanno in circolo nel sangue e finiscono per otturare un vaso del cervello, provocando un ictus. I pazienti con alto rischio tromboembolico e fibrillazione atriale spesso devono seguire una terapia anticoagulante per ridurre questo rischio”.

ARITMIE E ARRESTO CARDIACO: LA PREVENZIONE ‘SEMPLICE’ IN UN LIBRO— Considerata la diffusione delle aritmie anche tra i giovani e gli sportivi, e i loro possibili risvolti gravi quando non fatali, la prevenzione è più che mai fondamentale. “Un elettrocardiogramma e una visita cardiologica sono consigliati a tutti i giovani che fanno sport, soprattutto se ci sono casi in famiglia di morte improvvisa, arresto cardiaco o problemi cardiologici. Ma era anche doveroso fare chiarezza nel vasto campo delle aritmie cardiache, purtroppo poco conosciute nonostante gli esiti fatali. Da qui la decisione di scrivere un libro per tutti, realmente divulgativo - ci dice il dottor Santini -. I pazienti sono sempre più interessati alle notizie sanitarie, ma queste devono essere verificate, affidabili”.

Per ovviare alla tanta disinformazione medica presente sul web, il libro vuole rivolgersi a tutti i pazienti, spiegando concetti complicati anche grazie all’uso di metafore ed esempi tratti dalla vita quotidiana. “Abbiamo cercato di rivolgerci direttamente al paziente come facciamo quando ne visitiamo uno, senza un atteggiamento paternalistico, ma esplicativo e chiarificatore. Il libro spiega in maniera divulgativa il funzionamento fisiologico del cuore, per poi arrivare a descrivere le principali malattie aritmiche che possono colpire il paziente e le possibili soluzioni sia diagnostiche sia terapeutiche. La prevenzione e la conoscenza di come agire in caso di arresto cardiaco sono fondamentali. In quattro minuti di arresto cardiaco si perdono gran parte delle cellule cerebrali e dopo dieci minuti le chance di riportare in vita il paziente senza un’efficace rianimazione sono molto scarse. Un giovane con un cuore strutturalmente sano può andare incontro ad un evento aritmico che, se interrotto tempestivamente, può non avere conseguenze, ma se non viene interrotto subito ucciderà quel giovane o lo lascerà disabile. La sopravvivenza è drammaticamente correlata alla tempestività dell’intervento. Per questo nel libro affrontiamo anche il tema della diffusione dei defibrillatori automatici nei luoghi pubblici. In Italia ogni anno 50mila persone hanno una morte improvvisa. Molte di queste persone, se ci fossero a disposizione defibrillatori e qualcuno che li sa utilizzare, si potrebbero salvare”.

 

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