venerdì 10 febbraio 2023

LONGEVITÀ

I TRE TIPI DI TE’ CHE L’AUMENTANO

di Eugenio Spagnuolo (fonte Gazzetta dello sport)

Non esiste - ad oggi - una pozione segreta per la longevità. Ma, secondo la scienza, ci sono varie cose che possiamo mettere nel piatto per aumentare le nostre possibilità di vivere a lungo. È quanto sostiene, tra gli altri, Dan Buettner, scopritore delle Zone Blu, 5 aree geografiche dove la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale, come l'isola di Okinawa (Giappone); l'Ogliastra (Sardegna); Nicoya (Costa Rica), Icaria (Grecia) e la comunità di avventisti di Loma Linda, in California. 

Dopo averle esplorate, Buettner e il suo team hanno scoperto i tratti comuni nella dieta dei longevi. Ma mentre la cucina di ogni luogo è unica, gli scienziati hanno identificato dei punti in comune in ciò che si beve nelle zone blu. “E gli abitanti di ogni zona blu bevono il tè", spiega Buettner. Quale tipo di tè?  

TÈ E LONGEVITA: QUALE BERE PER VIVERE PIÙ A LUNGO 

Nelle zone blu, che distano tra loro diverse migliaia di chilometri, non si beve lo stesso tipo di tè: a seconda della latitudine gli abitanti si cimentano con miscele diverse. Ecco le 3 che sembrano più efficaci.

Té verde

Nella regione di Okinawa, in Giappone, una delle zone blu, si beve regolarmente tè verde. "Gli abitanti di Okinawa preferiscono le varietà verdi, che hanno dimostrato di ridurre il rischio di malattie cardiache e diversi tipi di cancro", afferma Buettner. Il tè verde contiene infatti elevate quantità di flavonoli, un tipo di antiossidante legato a livelli più bassi di colesterolo LDL e al miglioramento della salute cardiovascolare. Nel tè verde ci sono anche catechine, un polifenolo che aiuta il corpo a proteggersi dai radicali liberi. E come se non bastasse, questa bevanda è anche ricca di L-teanina, un amminoacido che può potenzialmente migliorare l'umore e le funzioni cognitive.

Tè di erbe

A Ikaria, in Grecia, è comune bere tè preparati con erbe coltivate in loco. "Gli Ikariani bevono infusi di rosmarino, salvia selvatica e tè al dente di leone, tutte erbe note per avere proprietà antinfiammatorie", afferma Buettner, secondo cui se a Ikaria ci sono pochissimi casi di demenza e altre malattie croniche che colpiscono il mondo occidentale, è in parte dovuto alle loro sane abitudini alimentari. “Oltre alla dieta ricca di fagioli, verdure selvatiche, olio d'oliva, limoni e patate, gli Ikariani spesso preparano tè con erbe selvatiche. I tè greci possono offrire effetti benefici specifici: la menta selvatica per esempio può prevenire gengiviti e ulcere, il rosmarino può aiutare contro la gotta e l'artemisia migliora la circolazione sanguigna", dice Buettner. Gli scienziati hanno scoperto che i tè di erbe ikariani hanno proprietà antiossidanti, ma funzionano anche come diuretici delicati, aiutando il corpo a eliminare i prodotti di scarto e abbassare leggermente la pressione sanguigna.

Tisana di cardo mariano

A detta di Buettner, il tè (o tisana) preferito nella zona blu della Sardegna è quello a base di cardo mariano, di cui sono note le proprietà digestive e che può aiutare il corpo a immagazzinare vitamine e minerali essenziali e rimuovere le tossine. Non solo: ci sono studi che collegano il cardo mariano anche alla protezione verso alcuni tipi di cancro e il suo estratto ha effetti antinfiammatori e che proteggono il fegato dalle tossine e aiutano chi soffre di malattie epatiche croniche.

Una sorpresa? In realtà solo in parte. Diverse ricerche nel corso degli anni hanno dimostrato, per esempio, che bere tè può aiutare le ossa e il cervello a rimanere forti con l'avanzare dell'età. E in uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, i ricercatori hanno scoperto che bere due o più tazze di tè nero al giorno era associato a benefici che aumentano la longevità.

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