a cura di Vanessa Bocci
La mostra Fidia sarà visitabile sino al 5 maggio 2024 presso i Musei Capitolini. La rassegna è stata promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e curata da Claudio Parisi Presicce con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, Main sponsor Bulgari, Radio ufficiale Radio Monte Carlo.
La mostra ha l’obiettivo di immergere il pubblico nella vita, carriera e nel clima storico- culturale del grande scultore, attraverso una grande e dettagliata selezione di oltre 100 opere, tra reperti archeologici, disegni, manoscritti e dipinti, alcuni esposti per la prima volta. Fidia nacque all’incirca intorno al 500 a. c. e fin da bambino si mostrò interessato al mondo dell’arte. La sua formazione ebbe luogo ad Atene, dove si formò all’interno delle botteghe dei più illustri maestri del tempo. La fama di Fidia è legata al Partenone, di cui fu direttore artistico aiutato da un nutrito gruppo di assistenti. Le fonti gli attribuiscono la creazione della statua di culto, l’Atena Parthenos, che risale al 438 a. c. Sulla vita privata dello scultore le informazione sono scarse, ma la sua fama leggendaria come artista varcò i confini della sua terra approdando con fervore nell’età romana, dove giunsero dalla Grecia alcuni capolavori del maestro, le botteghe dei copisti replicarono e diffusero le sue creazioni. Inoltre, è proprio a Roma che nel periodo rinascimentale risorse il suo mito per non tramontare mai più. Nei primi anni della sua carriera artistica approcciò alla lavorazione del bronzo realizzando le prime opere. Il successo dello scultore è dovuto, soprattutto al Partenone emblema della grecità. Con la fine del mondo greco il Partenone venne dimenticato sino a quando un mercante di Ancona, Ciriaco de’ Pizzicolli, il quale si recò ad Atene per ben due volte riuscì, attraverso le sue perlustrazioni ad individuare la struttura. La rassegna ci mostra i manoscritti in cui vi è la rappresentazione della facciata occidentale del tempio sormontato da un’annotazione, in quale è riconosciuto come il tempio della Pallade, riconducibile alla figura di Atena opera di Fidia. L’immensa struttura del Partenone era il simbolo della potenza di Atene e simbolo di perfezione classica realizzata tra il 447 e il 438 a. c. con tonnellate di marmo estratto dalle cave del Monte Penteli. Il percorso espositivo è articolato in 6 sezioni, le quali vanno a ripercorrere la storia dello scultore per conoscere da vicino un grande artista, che ha segnato con la sua arte la storia del mondo antico e non solo. La prima parte della rassegna è dedicata al ritratto di Fidia, omaggio di Auguste Rodin, in cui l’osservatore può instaurare un contatto diretto con l’artista greco. La seconda parte della mostra è caratterizzata dal contesto storico, politico e artistico di Atene, delineando il profilo di personaggi che contribuirono alla sua grandezza. Vengono ripercorse, anche le tappe della carriera di Fidia a partire dalla realizzazione delle prime opere, Apollo Kassel, Atena Promachos e Atena Lemnia con cui raggiunse il successo. Il viaggio prosegue con l’attività dello scultore e in particolar modo il rapporto con il Partenone per entrare nel vivo della carriera dell’artista. L’osservatore entra in contatto con la parte intima dello scultore ricalcando con minuziosa attenzione la carriera e le opere che hanno segnato la sua fama, ammirando la grandezza e il prestigio di sculture lavorate nei minimi dettagli per renderle di una realtà unica. La quarta sezione è dedicata alle opere che Fidia ha realizzato fuori dalla città di Atene, per approdare alla quinta e sesta sezione, dove si affronta il tema dell’eredità lasciata dall’artista e l’impatto avuto sulle generazioni successive. In queste sezioni si percepisce la grandezza dello scultore, il quale non solo è riuscito a portare la sua tecnica al di là dei confini del suo paese, ma a lasciare uno strascico dietro di se evidente agli occhi di tutti ancora oggi. Fidia, l’artista appartenuto alla Grecia, il quale è entrato nella leggenda oltrepassando con la sua arte la fine del mondo antico.