Entrò in Rai (allora Eiar) nel 1944 e con eleganza, educazione e un linguaggio semplice raccontò le più grandi imprese sportive italiane in radio e in tv. Storia di una voce che tra ciclismo, boxe e pallone ha saputo diventare immortale.
CHE TRISTEZZA DI GENTE Che il calcio sia in mano agli stupidi questo lo so già da tempo, ma non potevo pensare mai che vi fossero anche e so...