martedì 15 ottobre 2024

SCIOPERO NAZIONALE TRASPORTI PUBBLICI

VENERDÌ 18 OTTOBRE 

Venerdi 18 ottobre 2024 ci sarà lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici, coinvolte Roma e Milano. I sindacati Al Cobas e Si-Cobas hanno indetto l'astensione dal lavoro "contro ogni forma di limitazione del diritto di sciopero e per l’abolizione degli accordi sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro a partire da quello del 10.01.2014", si legge nella nota dell'Atm (Azienda dei trasorti milanese). Saranno dunque coinvolti bus, tram e metro.

Le linee coinvolte Si prevedono possibili disagi. Lo sciopero potrebbe avere conseguenze sulle linee milanesi dalle 8:45 alle 15:00 e da dopo le 18:00 fino al termine del servizio. Ma non solo, perché la sospensione dell'attività lavorativa inciderà anche sulla funicolare Como-Brunate: dalle 8:30 alle 16:00 e dalle 19:30 fino alla fine delle corse. A Roma invece la sigla sindacale Si-Cobas ha proclamato una mobilitazione nazionale di 24 ore. Si garantiscono le fasce dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 17:00 alle 20:00. Coinvolte le reti Atac, Roma TPL e altre aziende di trasporto come Autoservizi Troiani/Sap, Bis/Autoservizi Tuscia e Cotral. A Torino, invece, il servizio urbano, suburbano e della metropolitana sarà garantito dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 12:00 alle 15:00. Coperte le autolinee extraurbane da inizio servizio fino alle 8:00 e poi dalle 14:30 alle 17:30. La Sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri e Sfma Torni-Aeroporto-Ceres funzioneranno da inizio servizio fino alle 8:00 e poi dalle 14:30 alle 17:30. Anche Catania è coinvolta nello sciopero. Qui l'agitazione indetta dalla Segreteria della Cub è prevista per circa quattro ore dalle 10:00 alle 14.00.

Dall'altra parte Trenitalia, Tper e Italo non hanno ancora rilasciato comunicazioni ufficiali in merito allo sciopero di venerdì.

Le motivazioni Diverse sono le ragioni che hanno portato i lavoratori a scioperare. Uno dei principali motivi è quello stipendiale, infatti la nota dell'Atm prosegue: "per l’abrogazione dei penalizzanti salari d'ingresso ai neoassunti, il salario minimo di 1600 euro netti mensili, forti aumenti salariali indicizzati all’inflazione reale". E ancora per la riduzione dell'orario lavorativo e la privatizzazione degli appalti. "Per un piano di investimenti e di assunzioni straordinari in tutti i settori di pubblica utilità a partire trasporto pubblico fino a sanità, scuola e servizi sociali in genere, che devono essere universali e gratuiti, nonché per la ripubblicizzazione delle aziende esercenti i servizi pubblici", aggiungono i dipendenti.

Anche la sanità e l'ambiente sono temi caldi che toccano il sindacato Al Cobas: "contro le morti sul lavoro, per la sicurezza e la tutela della salute in tutti gli ambienti di lavoro, posto guida compreso, eliminando il rischio alla fonte; blocco delle spese militari, contro la guerra e l’invio di armi in tutti gli scenari di conflitto e la conversione di tali risorse nei servizi di pubblica utilità; contro le grandi opere speculative, per la tutela dell’ambiente e per un piano concreto di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio", conclude il comunicato.


 

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