Una crociera letteraria attorno alla Sardegna, un autore bestseller che divide il pubblico, una libreria in crisi e un libraio che vorrebbe essere ovunque tranne lì.
In Se i gatti potessero parlare(Marsilio), seguito de La libreria dei gatti neri, dove abbiamo conosciuto il burbero libraio Marzio Montecristo e gli “investigatori del martedì”, Piergiorgio Pulixi si diverte a costruire un grande classio cel giallo di Agatha Chirstie come Assassinio sul Nilo, ma lo fa con ironia e una galleria di personaggi che sembrano usciti da una commedia intelligente.
La libreria Les Chats Noirs di Marzio è stata scelta come “libreria galleggiante” per accompagnare l’autore di gialli di successo Aristide Galeazzo e il suo circo mediatico in un tour promozionale che unisce letteratura e marketing, porti turistici e lettori adoranti.
Marzio detesta Galeazzo, ma detesta di più l’idea di fallire con il suo negozio, quindi accetta: parte con l’ispettore Caruso, aspirante membro del suo club di lettura, e con le due mascotte feline dal nome inequivocabile, Miss Marple e Poirot.
Il viaggio, naturalmente, non fila liscio: durante la prima notte a bordo, viene ritrovato un cadavere. È omicidio. Nessuno può lasciare la nave. E l’indagine, tra attori vanitosi, editori nervosi e famiglie complicate, si fa sempre più intricata. Toccherà a Marzio e a Caruso risolvere il caso.
Pulixi costruisce un romanzo che è allo stesso tempo un omaggio e una riscrittura del giallo classico alla Agatha Christie.
Tra suspense, sarcasmo e un grande affetto per i personaggi, Se i gatti potessero parlare è un romanzo che diverte, incuriosisce e sorprende. Marzio Montecristo, con il suo cuore nascosto sotto strati di cinismo, si conferma protagonista perfetto di una serie che sa essere brillante senza mai essere superficiale. E se i gatti potessero davvero parlare, avrebbero probabilmente già risolto il caso.
