venerdì 9 maggio 2025

NON TOCCARE QUESTA PIANTA....

...PUO' RENDERTI CIECO

È alta, maestosa, con fiori bianchi che ricordano il sambuco e foglie larghe come ombrelli. A prima vista può sembrare innocua, persino decorativa. Ma la Panace di Mantegazza è tutto fuorché una pianta da giardino. Al contrario, è una delle specie più pericolose che crescono spontaneamente anche in Italia. Basta sfiorarla per scatenare una reazione che, nelle situazioni più gravi, può portare alla cecità.

Cos’è la Panace di Mantegazza

La Panace di Mantegazza (Heracleum mantegazzianum) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Apiaceae, la stessa del prezzemolo e del sedano. Originaria del Caucaso, è stata introdotta in Europa nell’Ottocento come pianta ornamentale per via del suo aspetto imponente: può raggiungere i 4 metri d’altezza, con infiorescenze a ombrello larghe fino a 80 centimetri. Oggi la sua diffusione è considerata un serio problema ambientale. È una specie invasiva che si espande rapidamente, soffoca le piante autoctone e altera gli ecosistemi locali. Non solo: è diventata tristemente famosa come “la pianta che può rendere ciechi”.

Perché è pericolosa: cosa succede a contatto

Il vero rischio della Panace di Mantegazza non sta nelle spine o nei frutti, ma nella linfa contenuta in fusto, foglie e radici. Questa sostanza è ricca di furanocumarine, composti chimici fotosensibilizzanti. A contatto con la pelle, e in presenza di luce solare, provocano una reazione chiamata fitofotodermatite. Nel giro di poche ore dalla contaminazione si possono sviluppare ustioni gravi, arrossamenti, gonfiore, vesciche dolorose e cicatrici che possono durare mesi. Se la linfa entra in contatto con gli occhi, anche per semplice trasferimento con le mani, il rischio è concreto: si può andare incontro a perdita temporanea o permanente della vista.

Dove cresce in Italia e cosa fare se la trovi

In Italia la Panace di Mantegazza si è ormai diffusa in diverse regioni del Nord, come Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. Cresce lungo fiumi, fossi, bordi stradali e campi abbandonati. La sua preferenza va ai terreni umidi e soleggiati, dove può colonizzare rapidamente vaste aree. Negli ultimi anni sono stati attivati vari programmi di monitoraggio e contenimento, ma la diffusione continua. È importante non toccarla mai, anche per semplice curiosità o per fotografarla da vicino. Se la incontri:

• Non avvicinarti troppo

• Segnala la presenza al comune o alla protezione civile locale

• Evita di estirparla da solo, perché il rischio di contaminazione è alto

• Proteggi bambini e animali, che potrebbero toccarla senza saperlo

Molti comuni hanno affisso cartelli di allerta, ma la conoscenza pubblica è ancora limitata. L’informazione resta la prima forma di prevenzione.

Come proteggersi e cosa fare in caso di esposizione

Se pensi di essere stato esposto alla linfa della Panace di Mantegazza, agisci rapidamente. I passaggi da seguire sono precisi e possono fare la differenza:

Allontanati dalla luce solare immediatamente

Lava accuratamente la zona colpita con acqua e sapone neutro

Evita di strofinare o grattare

Copri l’area interessata con indumenti per proteggerla dai raggi UV

Rivolgiti al pronto soccorso per valutare il grado dell’irritazione

Nel caso in cui la linfa sia entrata in contatto con gli occhi è fondamentale risciacquare subito con abbondante acqua e recarsi d’urgenza da un medico o in ospedale.

 

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