lunedì 12 maggio 2025

PROF GALIANO E LA LETTERA SHOCK AI DOCENTI....

..."PERCHE' LO FATE?"

(fonte Libero)

“Perché insegnate?”. È una delle domande schiette che una studentessa ha voluto porre ai docenti, scritta nero su bianco in una lunga lettera-sfogo affissa sulle bacheche della sua scuola. A condividerla, senza svelarne il nome né l’istituto di provenienza, è stato prof Enrico Galiano, con un video pubblicato sul suo profilo Facebook. Ma oltre agli interrogativi di questa giovane ragazza, sono diverse le critiche avanzate nei confronti dei professori e che invitano alla riflessione.

Il duro sfogo di una studentessa contro i professori

“Cari professori, è così un peccato essere arrivati così in basso da trovare necessario scrivere una lettera, ma non vedo soluzioni – inizia così la profonda missiva della studentessa letta da prof Galiano -. Secondo la cultura giapponese, ogni persona dovrebbe possedere un ikigai, cioè uno scopo nella vita, quel qualcosa che ti fa svegliare la mattina. Bene, io l’avevo trovato nello studiare, lo facevo con passione, quasi devozione. Mi svegliavo la mattina, consapevole che andare a scuola e imparare a studiare fossero il mio scopo”.

Ma ad un certo punto tutto ha cominciato a cambiare: “Ho iniziato a comprendere ogni giorno di più che non imparo nulla di utile, non mi viene spiegato nulla in modo appassionante, non vengo mai ricompensata per il duro lavoro. Quando arrivo a casa e devo aprire il libro per studiare, mi viene da piangere, sento la mia mente chiudersi, bloccarsi. Quando sono in classe sento solo morte. Mi guardo attorno e vedo i miei compagni con gli occhi spenti o addormentati. Guardo verso di voi e vedo il nulla. Solo una specie di automa che sputa parole su fatti decaduti i cui valori nascosti sono stati sepolti con le loro vittime”, prosegue il duro sfogo della giovane ragazza. Una critica profonda nei confronti dei professori che insegnano senza passione e che di conseguenza non sarebbero in grado di trasmetterla ai propri studenti.

La critica sui voti e sui giudizi dei prof

La lettera prosegue con una dura critica al sistema dei voti e dei giudizi posti dagli insegnanti: “Continuate a ripetermi che i voti non contano, che non sono ciò che fanno una persona. Per fortuna è vero, ma giudicate ore e ore di studio, ore in cui sono stata attenta in classe, pensieri e pensieri attivati solo per essere giudicati mediocremente. E chissà poi perché, dal momento che non mi viene mai spiegata una sola volta quali siano i problemi“.

“Quando sono in bus per arrivare a scuola vi chiedo perché mai stia venendo, perché mai ho anche avuto la cura di mettere i libri giusti nello zaino e di fare i compiti. Quando so benissimo che intanto nulla verrà ricompensato, mi domando perché la mattina mi sono alzata per andare in in un luogo dove nessuno mi vede, dove nessuno mi pensa, dove si è solo di fretta e in ansia per finire un programma che nessuno sa davvero perché segue, dove mi giudicate per 15 minuti e mettete sul registro un voto immotivato su qualcosa che mi avete spiegato in modo freddo, distante, e morto – continua il duro sfogo -. Pretendete un albero altissimo, meraviglioso, possente, ma non vi curate un minimo di innaffiarlo, di fertilizzare, di assisterlo con un bastoncino quando il fusto è troppo fragile”.

Le domande fondamentali a cui dovrebbero rispondere gli insegnanti

Continuando a leggere la lettera choc della studentessa, prof Galiano ad un certo punto arriva a un’altra critica nei confronti dei docenti, che secondo la studentessa non avrebbero la sensibilità e l’interesse di ascoltare e capire come stanno realmente i propri alunni: “Che non vi venga in mente di dire che sto solo polemizzando, perché intanto ogni volta che chiedete come sto, volete sapere solo che sto bene anche se tutto va male. Non volete sapere che sto soffrendo? Che vengo a scuola solo per ottenere il diploma, che non mi viene spiegato nulla di nuovo? Non volete sapere che ognuno degli alunni delle vostre classi si sente solo, disperso, in ansia, che alcuni preferirebbero morire?”.

“Esigete la sapienza, la capacità, la maturità di persone molto più mature di noi. Quando siamo solo diciassettenni che non sanno nulla sul mondo, sappiamo solo che siamo oppressi, annoiati, devastati, terrorizzati dalle vostre verifiche, dalle vostre interrogazioni, dalle vostre parole”, aggiunge la studentessa con parole che trasudano dolore e frustrazione. Infine, pone ai prof diverse domande alle quali chiede di rispondere in tutta sincerità: “Ho delle domande per tutti voi, siate sinceri almeno con voi stessi: perché insegnate? Quando ci guardate cosa vedete? Credete che essere insegnanti sia un lavoro sociale?”.

La reazione di Prof Galiano e l’appello finale

Quelle proposte al termine della lettera sono domande che anche prof Galiano gira ai docenti come lui: “Vorrei che foste voi a rispondere a questa lettera”, ha scritto a corredo del video, aggiungendo: “Com’è possibile che una ragazza possa sentirsi così a scuola? Sì perché dentro, dentro questa lettera, c’è tutto il dolore sommerso di chi ogni giorno entra in classe con la voglia di capire, di crescere, di trovare un senso — e ne esce svuotato“.

“Io questa lettera l’ho letta ad alta voce – ha aggiunto in conclusione il celebre prof di italiano, invitando alla riflessione in un appello finale -. Perché non resti lì, appesa al muro, inascoltata. Perché possa diventare eco, domanda, riflessione. Perché oggi, più che mai, abbiamo bisogno di ascoltare“.






 

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