lunedì 18 agosto 2025

“BARE MINIMUM MONDAY”

COME SFATARE IL TABÙ DEL LUNEDÌ

(fonte Tgcom)

Immergersi gradualmente o buttarsi in acqua senza pensarci? Questo è il dilemma che si ripropone anche sul come lanciarci in una nuova settimana. La risposta arriva dai social ed è: piano piano, senza temere troppo lo scoglio dei lunedì. La teoria del "bare minimum monday", i "lunedì minimo indispensabile", è di Marisa Jo Mayes, una influencer diventata famosa tramite TikTok: meglio spalmare le preoccupazioni della settimana, consiglia, e prendercela comoda (finché si può, ovviamente).

Il giorno che non piace nemmeno alla musica Sorvolando sul celebre "blue monday", la paura del lunedì non è qualcosa di inedito. In musica i mancuniani Happy Mondays e i Fleetwood Mac (quelli che cantavano "Monday morning you look so fine") sono piuttosto delle eccezioni, destinate a impallidire di fronte a chi il primo giorno della settimana proprio non lo voleva vedere. Senza andare troppo lontano Vasco lo diceva chiaramente "Io odio i lunedì", mentre Carmen Consoli in "Mandaci una cartolina" esplodeva in un "Tra tutti i giorni in cui potevi partire perché hai pensato proprio al lunedì?". La domanda è lecita quasi quanto quella di chi si chiede perché il lunedì si sia guadagnato tanto astio e come anestetizzarlo.

Il lunedì "si sente"  In uno studio condotto su oltre 3.500 adulti dall'Università di Hong Kong si era scoperto come le tracce dello stress da lunedì rimanessero sul nostro corpo per mesi. Analizzando i capelli dei partecipanti sono state infatti trovate concentrazioni di cortisolo, l'ormone dello stress, più elevate del 23 per cento rispetto a chi vive con serenità l'ansia dell'inizio settimana. Eppure il lunedì può essere ricco di opportunità, come suggerisce un'altra ricerca di un sito web che mette in contatto chi cerca lavoro e chi si occupa di recruiting. Secondo i dati di questo studio il 30% delle persone che si candidano per un lavoro il lunedì avanza alla fase successiva del processo di assunzione. Un tasso di successo più alto rispetto a qualsiasi altro giorno. Questo forse anche perché nel primo giorno della settimana arrivano meno curriculum, almeno secondo i numeri. È come se il lunedì ci facesse quasi paura ma Marisa Jo Mayes ci aiuta ad affrontarlo prendendolo a piccole dosi con la sua teoria del "bare minimum monday".

Eliminare il superfluo  Con buona pace di chi odia gli inglesismi forzati il "bare minimum monday" nasce dalla necessità di superare i "sunday scaries". Si tratta, detto volgarmente nel nostro idioma, di quella lieve inquietudine che si manifesta in modo simile a uno stato d’ansia quando la settimana lavorativa che sta per iniziare. La ricetta per esorcizzarla, secondo Mayes, consisterebbe nell'iniziare a eliminare riunioni, limitare l’uso delle mail e concentrarsi su poche cose fondamentali. Solo il minimo indispensabile, per rientrare nel flusso lavorativo senza traumi. In pratica la versione americana di quel "non ti affaticare troppo" che era il mantra di molte nonne italiane, che non avranno mai fatto una call ma ci tenevano al benessere psicologico e non solo dei propri nipoti. Il segreto sta nel ridurre il senso di urgenza, affrontare la settimana con più lucidità e rispetto dei propri ritmi, senza pretendere troppo da se stessi.

Credi a chi ne sa  "itsmarisajo" (come si chiama Mayes su TikTok) ha avuto un tale seguito rispondendo a un disagio che accomuna tutti, dagli studenti ai lavoratori, cui era sufficiente suggerire un approccio slow e minimalista, magari accompagnato da una sana fascinazione per il silenzio e una saggia scelta di abbandonare il web almeno per 24 ore. Scegli le attività, ma anche il guardaroba, ci consiglia la guru social, che predica di stare particolarmente attenti anche alle nostre routine quotidiane. Per esempio occhio a come si abbandona la domenica: la sera precedente al lunedì sarebbe meglio andare a dormire presto e magari puntare la sveglia prima del solito. Si avrebbe in questo modo più tempo a disposizione per dedicarci ad alcune attività sane e in grado di eliminare le tossine anche mentali, come la meditazione o lo yoga. 

Lavorare poco ma bene  Mayes dice che l'ha particolarmente aiutata anche "ridurre le sue aspettative verso l'inizio settimana. In sostanza ha affermato di essere effettivamente diventata più produttiva quando si è "dimenticata dei lunedì": "Mi è venuto in mente che questo è il motivo per cui faccio sempre molto di più il lunedì, perché non mi sveglio con la sensazione di essere in deficit", ha spiegato. Certo le è stato probabilmente d'aiuto il fatto che, per sua stessa ammissione, lei lavori tendenzialmente solo tre ore.  Marisa Jo, che ha co-fondato proprio una società di consulenza sulla produttività, ha raccontato così la sua routine: trascorre la prima ora concentrandosi sugli aspetti più creativi della sua professione. Dopo la pausa pranzo, invece, si concentra al massimo, solo però sui compiti che considera urgenti o importanti. Questi compiti li stabilisce direttamente la domenica sera, e una volta portati a termine si dedica a quello che più le piace.

Un sistema flessibile Come immaginerete, sono stati i suoi stessi follower a muovere l'obiezione che tutti si trovano ad avanzare: "Mari Jo, ma come posso mantenere un programma simile se lavoro almeno otto ore al giorno, quando va bene?". Alla domanda Mayes ha risposto, senza scomporsi troppo, ricordando come il concetto del lunedì al minimo indispensabile non riguardi tanto il seguire il suo programma specifico, quanto piuttosto il cambiare la propria mentalità per concentrarsi solo su i compiti più importanti della giornata. Fortunati quanti posso permettersi il lusso di rallentare, è davvero il caso di dirlo.

Post in evidenza

SINNER SI RITIRA , A CINCINNATI TRIONFA ALCARAZ

“TROPPO CALDO NON STO BENE” Sotto 5-0, in palese difficoltà, Sinner si ritira. "Mi sento troppo male", queste le sue parole. Probl...