martedì 19 agosto 2025

RUNNING 6 MITI DA SFATARE

ALLENARSI MEGLIO E CON PIÙ CONSAPEVOLEZZA 

(fonte Gazzetta dello Sport)

Secondo Alison McGinnis, direttore clinico presso Finish Line Physical Therapy di New York, correre non basta. Occorre anche allenare la forza muscolare e preservare la salute dei tendini. Diversamente, nel lungo termine qualcosa cederà.

Alcuni studi suggeriscono che l'esercizio fisico intenso riduca la produzione di grelina, un ormone che causa la fame. Kristy Baumann, dietista di Minneapolis specializzata nel lavoro con i runner, sottolinea che questa sensazione temporanea può essere fuorviante. Solo perché non si ha appetito, non significa che il corpo non abbia bisogno di cibo. Al contrario, dopo la corsa, è opportuno consumare un pasto o uno spuntino. È una regola basilare della nutrizione sportiva che va oltre l’attitudine di ascoltare il proprio corpo e mangiare solo quando si ha fame.

Nonostante sia stata sfatata dai ricercatori decenni fa, l'idea che l'acido lattico causi indolenzimento muscolare rimane pervasiva nella cultura dell'esercizio fisico. Scott Murr, professore associato di scienze della salute alla Furman University in South Carolina, ha chiarito che la produzione di lattato (una fonte di energia prodotta dal corpo durante la scomposizione del glucosio) è solitamente accompagnata da un aumento degli ioni idrogeno, che può contribuire a una temporanea sensazione di bruciore. L’indolenzimento post-esercizio non è correlato a tali stress metabolici. L’esperto spiega che è causato dal danno muscolare microscopico dovuto a uno sforzo insolitamente elevato.

Con la crescente diffusione dei gel energetici nel mondo della corsa, alcuni atleti si sono lamentati del fatto che questi prodotti causino disturbi gastrointestinali. Kristy Baumann spiega che alcuni runner li assumono quando sono già disidratati, il che può aggravare i problemi di stomaco. In alcuni casi, inoltre, hanno bisogno di tempo per adattarsi alla digestione dei gel. Consiglio: iniziare con una piccola quantità di carboidrati nelle corse lunghe – metà di un gel energetico con acqua ogni 40 minuti – e aumentare fino a un gel ogni 30 minuti abbinato a una bevanda sportiva. Anche lo stomaco è un muscolo. E il sistema digestivo va allenato con progressione graduale per poter assorbire il carburante in modo più efficiente.

Iain Hunter, professore di scienze motorie alla Brigham Young University, ha affermato che in alcuni casi, come gli stiramenti ai legamenti e ai tendini, il riposo totale potrebbe essere controproducente. Per questi infortuni, infatti, abbiamo bisogno del flusso sanguigno. L’esperto avvisa che interrompere qualsiasi movimento può rallentare il processo di recupero. Sconsigliato il fai da te: consultare un allenatore, un coach o un fisioterapista per ricevere indicazioni precise.

Molti runner devono allontanare l'idea che dedicarsi veramente allo sport significhi correre ogni giorno. Questo è l’appello di Steve Finley, allenatore di corsa e co-fondatore del Brooklyn Track Club. L’esperto testimonia che molti atleti olimpici di atletica leggera corrono solo 65-80 km a settimana e, paradossalmente, alcuni amatori ne percorrono molti di più. Dena Evans, allenatrice di corsa con 25 anni di esperienza, riscontra spesso negli atleti la convinzione che il modo migliore per migliorare sia spingere i propri limiti fisici quotidianamente. L’esperta evidenzia la regola fondamentale degli sport di resistenza: è necessario un mix tra giornate impegnative e giornate tranquille affinché il corpo possa adattarsi e, alla fine, aumentare la performance.


 

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