lunedì 13 ottobre 2025

COME MIGLIORARE LA MEMORIA IN TRE MOSSE

DAGLI ALIMENTI GIUSTI ALLA POESIA

(fonte Gazzetta dello Sport)

Con il tempo la memoria può indebolirsi, è fondamentale stimolarla quotidianamente per evitare dimenticanze e confusione. "La memoria è un processo in cui intervengono funzioni cognitive quali l’attenzione e la percezione; permette di memorizzare esperienze come sensazioni, eventi, immagini o idee e qualsiasi elemento appartenente al nostro passato. È il processo con cui si fissano, si immagazzinano e si recuperano le informazioni. tutte ugualmente importanti per interagire con il nostro ambiente" spiega Aldo Ruocco, neurologo di MioDottore. "La codifica è il processo con cui le informazioni vengono registrate in una forma utilizzabile per essere conservate. L'immagazzinamento è il mantenimento delle informazioni nel sistema mnestico affinché esse possano essere rievocate in una fase successiva. Il recupero consiste nella localizzazione delle informazioni e nella loro rievocazione".


Più si usa la memoria, più veloce e facile sarà il percorso per accedervi. Fin da piccoli, imparare poesie lunghe aiuta a stimolare la memoria e a sviluppare un buon metodo di lavoro. In età adulta, il principio è lo stesso. Il consiglio? Riprendere a studiare poesia. "Possiamo paragonare il cervello a un computer nel quale i file memorizzati, se catalogati in ordine sparso, non possono essere più ritrovati: se non eliminiamo mai ciò che non serve, alla fine la sua memoria si esaurisce. La stessa cosa accade nel nostro cervello: se continuiamo a depositare informazioni senza mai rimuovere, si arriverà a un punto di saturazione" consiglia il dottor Aldo Ruocco. Occorre fare una sorta di pulizia. "Anche scrivere ci può aiutare a svuotare la memoria quando la mente è piena di pensieri stressanti. Mettere per iscritto i pensieri aiuta a ridurre quelli intrusivi e migliorare il disordine mentale per un funzionamento più fluido. Mantenere ordine nella propria zona di lavoro può essere utile per potenziare le funzioni cognitive; anche fare una passeggiata può promuovere il libero fluire delle idee e rafforzare la memoria".

L’alimentazione influisce sulle capacità mnemoniche. "Gli alimenti ricchi di Omega-3 migliorano la concentrazione, la capacità di apprendimento, le funzioni cognitive". Secondo studi recenti, "il consumo regolare di questi acidi grassi essenziali polinsaturi migliorerebbe la memoria specie quella episodica, la plasticità sinaptica, ovvero la capacità del cervello di adattarsi e formare nuove connessioni, permettendo al cervello di creare nuovi neuroni nell'ippocampo (area responsabile della memoria). Gli omega-3 hanno azione antinfiammatoria, neuro-protettiva di riduzione dello stress ossidativo. Livelli adeguati di questi nutrienti nella dieta riducono il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer o altre forme di demenza senile). Essi giocano un ruolo importante nella regolazione dell’umore, nella gestione dello stress e nella prevenzione di disturbi psicologici come depressione e ansia" evidenzia il neurologo. Per includerli nel proprio menù, si può far ricorso a fonti animali (molluschi, ostriche, sardine, aringhe, sgombri) o vegetali (semi di chia, noci, olio di semi di lino, frutta secca). Anche gli oli vegetali derivati da micro-alghe sono indicati per migliorare la membrana delle cellule nervose.

Fondamentale per il benessere del cervello e per il consolidamento dei ricordi. Durante la notte il cervello è attivo: "Seleziona, riorganizza e rafforza le informazioni apprese durante il giorno, ripristinando le connessioni neurali danneggiate; elimina le informazioni non utili, le tossine cerebrali che interferiscono con le funzioni cognitive; trasferisce i ricordi dalla memoria breve a quella a lungo termine" evidenzia il neurologo. Per memorizzare bene, bisogna dormire bene. "È stato dimostrato che gli adolescenti che dormono meno di 7 ore a notte durante la settimana e vanno a letto tardi nei week end, hanno un cervello più piccolo (la materia grigia che compone il nostro cervello nelle aree responsabili della memoria è presente in quantità minore). Un sonno ristoratore prepara quindi il cervello ad apprendere, memorizzare e codificare nuove informazioni. Dormire poco può avere effetti negativi sulla memoria, sulla lucidità mentale e sull'equilibrio emotivo". 


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