mercoledì 26 novembre 2025

FALLIRE UN ESAME CI INSEGNA A VIVERE

ESATTAMENTE COSI'

(fonte Libero)

Non tutte le ciambelle escono con il buco, non sempre tutto va come abbiamo meticolosamente programmato. E credo nessuno di noi programmi di essere bocciati a un esame… Ma capita a tutti (o quasi)! Se vi è successo almeno una volta, non vi preoccupate: ogni ostacolo può sembrare un fallimento, ma basta cambiare leggermente prospettiva per capire che nasconde invece un utile insegnamento.

Cosa porta a fallire un esame

Un test universitario, la maturità, oppure un esame di abilitazione a una carriera. Nella vita abbiamo incontrato e incontreremo molti ostacoli e situazioni che ci mettono alla prova, tra cui un fatidico esame. Possiamo passare le ore sui libri, adottare i metodi di studio più disparati, ma alla fine… non sempre tutto va per il verso giusto. E le motivazioni sono diverse. Un professore a cui non pensiamo di non stare simpatici e che pensiamo anteponga preferenze personali alle capacità reali dello studente, una giornata iniziata male, o la domanda proprio su quell’argomento che non abbiamo studiato perché “Ma sì, tanto non lo chiede”. O problemi più invalidanti, come l’ansia da prestazione, che può giocare un ruolo davvero importante durante una prova scritta o, soprattutto, orale. Il metodo di studio può non essere lo stesso per tutte le materie o per un esame di abilitazione può servire rimodernare un po’ quello utilizzato all’università. Insomma, un voto sotto le nostre aspettative non sempre dipende completamente da noi e dalle nostre capacità, spesso ci si mette di mezzo anche il fato. Essere bocciati può essere un ottimo spunto di partenza per il dopo, per capire dove migliorare le proprie capacità e, in misura minore, imparare ad affrontare le avversità della vita con piccoli accorgimenti.

Se hai reagito male a una bocciatura, non sei l’unico

Una valutazione negativa può risultare una situazione davvero snervante: dopo tanti sacrifici e tanto impegno, boom, leggi “bocciato”. Poco prima di sapere l’esito ti si chiude lo stomaco, inizi a sudare freddo e qualche tremolio fa capolino. Sono sensazioni poco piacevoli, che non sempre sappiamo accogliere e gestire. Non tutti ne sono in grado, ma la maggior parte di noi, almeno una volta, si è ritrovato a mani congiunte pregando per una sufficienza o un “Idoneo” grande quanto una casa. Perché è molto meglio leggere un successo che un insuccesso. Non superare un esame può unire gli studenti in attività di studio per recuperare il voto o per confrontarsi sul metodo di valutazione dell’insegnante. Qualcuno può preferire restare solo per cercare l’errore, la falla nel sistema che (ai suoi occhi) l’ha portato a vivere il grande fallimento che appare essere respinti a un esame.

Fallire è davvero una catastrofe?

Ebbene, non è una bocciatura che ci definisce come studenti o persone, ma è come reagiamo a tale avversità. La sfortuna o un errore nel metodo di studio può certo rimescolare le carte in tavola, l’importante è capire che non essere promossi non è la fine, ma l’inizio. Sì, perché so cosa stai pensando, che solo tu reagisci così male, che è solo il tuo metodo di studio quello sbagliato, che solo tu sei un fallimento. E invece no, il nocciolo della questione è lì: tutti ce la viviamo male, chi più e chi meno. E no, non sei un fallimento. Cambiare prospettiva e osservare il mondo a testa in giù, a volte, ha i suoi lati positivi. Invece di vedere il non passare una prova come un disastro di dimensioni galattiche, capovolgiamo la testa: prendiamolo come punto di partenza per migliorarci come persone e come studenti, poiché nessuno nasce imparato e il vissuto va di pari passo con l’impegno e l’esperienza. Si cresce soprattutto attraverso gli errori, che ci insegnano come dobbiamo o non dobbiamo comportarci: non  a caso, “Errare è umano”.

Tra il dire e il fare… c’è di mezzo fallire un esame

Quindi, essere bocciati è un impedimento a tutti gli effetti? Ci allontana sempre di più dal risultato? No, è una situazione di cui prendiamo atto, che impacchettiamo e appoggiamo sulla scrivania come reminder che non tutto il male viene per nuocere. Facciamo tesoro di questo ostacolo e lo utilizziamo per ricordarci cosa possiamo cambiare per evitare il più possibile di ricascare nella stessa situazione. Ci ritroveremo davanti a due possibilità: può andare di nuovo male, o potrebbe incredibilmente andarci liscia. Prima di darci per falliti, serve analizzare la situazione e sviscerarne il contenuto: dipendeva tutto da me? O è capitato anche qualcosa fuori dal mio controllo? Dividere cosa possiamo cambiare da cosa non dipende da noi, ci alleggerisce il peso emotivo che ci trasciniamo dopo una bocciatura. Partire dalla bocciatura per creare una nuova tabella di marcia, fare più pause durante lo studio per non sovraccaricare il nostro cervello o spulciare online per trovare suggerimenti. Certo, noi possiamo adottare un mindset positivo, ma se chi ci valuta è particolarmente rigido, allora… Si raccoglie materiale da chi ha superato l’esame per capire ciò che è importante sapere per l’esame e come serve saperlo, poiché ogni professore ha il proprio metodo di giudizio e di insegnamento. Capire quali sono le richieste del professore è fondamentale per avere la totale attenzione solo su di loro. Non è forse anche dal fallire un esame che si comprendono?

Fallire ci insegna a vivere

Ciò che ai nostri occhi appare come un disastro, un mostro a tre teste che ci divide a un passo dal nostro obiettivo, è un banco di prova. Ma non nel percorso di studi che si sta affrontando, bensì nella vita. Reagire alle avversità con coraggio e un pizzico di rischio come spesso ci richiede la vita, questo ci definisce come persone. Non una giornata storta, non una bocciatura o l’antipatia di un professore, non le mille peripezie che possono capitare in una giornata qualsiasi e che rovinano la nostra resa. Ed è altrettanto importante ricordarsi che non si è i soli a passare le bocciature, quelli che noi spesso chiamiamo fallimenti. Anche utilizzare parole meno aggressive, meno pungenti e parlarci con più dolcezza ci permette di acquisire più autostima contro le difficoltà che ci ritroviamo ad affrontare.

Fallire un esame non è “fallire”, è imparare a vivere.

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