(fonte Libero)
Circa 4,5 miliardi di anni fa, il nostro giovane Sistema Solare è stato teatro di un cataclisma che ha cambiato per sempre il destino della Terra. Un corpo celeste delle dimensioni di Marte, battezzato Theia, si schiantò violentemente contro il nostro Pianeta e la collisione non solo sciolse vaste porzioni del mantello terrestre, ma scagliò nello spazio un enorme disco di detriti. Lo stesso che, aggregandosi, poi diede origine alla Luna. Se la teoria dell’impatto gigante è accettata da decenni, due domande fondamentali hanno tormentato gli scienziati per mezzo secolo: di cosa era fatto Theia? E, soprattutto, da dove veniva?
Il nuovo studio sul pianeta Theia
A rispondere è nuovo studio pubblicato su Science: Theia non era un visitatore lontano, ma un “parente stretto” della Terra, formatosi nel Sistema Solare interno. Ma facciamo un passo indietro. Negli anni ’70 fu proposto il modello originale dell’impatto gigante, secondo cui la Luna avrebbe dovuto essere composta principalmente dai resti di Theia. Qui sorgeva, però, un problema. Se Theia fosse stato un corpo celeste indipendente proveniente da un’altra zona del Sistema Solare, la sua composizione chimica avrebbe dovuto essere diversa da quella della Terra. Invece, le analisi dei campioni lunari hanno sempre mostrato che Terra e Luna sono quasi chimicamente identiche. Come potevano due corpi distinti essere così simili? La risposta è arrivata analizzando ciò che Theia ha lasciato dentro la Terra, non solo sulla Luna. Il team di ricerca ha esaminato elementi specifici come il molibdeno e il ferro: nella Terra primordiale, elementi pesanti come il ferro sarebbero sprofondati nel nucleo, dunque il ferro che troviamo oggi nel mantello roccioso deve essere arrivato dopo, portato proprio dalla collisione con Theia.
I ricercatori hanno confrontato 15 rocce terrestri con 6 campioni lunari delle storiche missioni Apollo, focalizzandosi sugli isotopi (cioè variazioni di un elemento con diverso numero di neutroni). “La scoperta di anomalie negli isotopi del ferro è relativamente recente. (…) Queste analisi sono difficili e le variazioni sono piccole, quindi non è un esperimento facile da realizzare”, ha spiegato Thorsten Kleine, coautore dello studio e direttore del Max Planck Institute for Solar System Research di Gottinga, in Germania.
La verità su Theia e l’origine della Luna
I risultati dello studio hanno permesso di tracciare l’identikit di Theia. Sappiamo che era un pianeta roccioso con un nucleo metallico, con una massa pari al 5-10% di quella terrestre e che si è formato nel Sistema Solare interno, molto più vicino al Sole rispetto a quanto ipotizzato in precedenza. Studi precedenti avevano dimostrato che i corpi formati vicino al Sole sono più ricchi di elementi come il molibdeno. Trovando quantità “extra” di questi elementi nel mantello terrestre, gli scienziati hanno dedotto che Theia doveva provenire proprio da quella zona “calda” del Sistema Solare. Ecco perché Terra e Luna sono così simili: si sono formate dagli stessi materiali, nella stessa regione dello Spazio. Secondo Sara Russell, planetologa a capo del Planetary Materials Group del Natural History Museum di Londra, comprendere la natura di Theia ci aiuta a capire come il sistema Terra-Luna si sia evoluto per diventare una culla per la vita: “Trovo incredibile che stiamo ancora imparando cose nuove sulla Luna e sulla Terra, a oltre 50 anni da quando gli astronauti dell’Apollo raccolsero queste rocce”. Il team di ricerca si prepara a nuove simulazioni dell’impatto gigante per testare ulteriormente questo scenario, ma possiamo affermare una cosa: che la Luna non è un’estranea ed è, a tutti gli effetti, figlia di una collisione tra vicini di casa che ha plasmato il nostro mondo così come lo conosciamo.
