di Umberto Nocera
L’obiettivo di questo breve articolo è quello di contribuire a portare un pò di chiarezza e certezze scientifiche in un mondo, quello della nutrizione, e in particolare di quella SPORTIVA, che vive ancora di miti, leggende ed empirismi che poco hanno a che fare con la medicina basata sull’evidenze.
Nell’accezione comune la dieta viene vissuta come una restrizione e/o una punizione: nel caso specifico l’obiettivo del Dietologo “Coaching della nutrizione” è la stabilizzazione del comportamento alimentare corretto e modificare, nel caso di atteggiamenti sbagliati o a mutamenti delle condizioni fisiche e sportive.
La domanda a cui dobbiamo rispondere è: quale funzione ha l’alimentazione nello sportivo agonista e non agonista?

Il dr. Capilupi afferma:"abbiamo, spesso trattato l’atleta come un inceneritore di cibo per creare K-calorie che è l’aspetto su cui si è concentrata l’attenzione.
Il cibo ha solo questa funzione?
Continua a spiegare: "un esempio mi aiuta a farvi capire questo concetto. Abbiamo considerato l’atleta come una locomotiva a carbone, mentre dovremmo considerarlo un prototipo di Formula UNO dove la benzina viene adattata (ottani) secondo la gara, le condizioni climatiche, ma anche l’assetto, la potenza, le gomme ecc.

L’atleta è una persona sana che presenta esigenze nutrizionali elevate e specifiche. L’intervento nutrizionale deve in primis servire a mantenere lo stato di salute dell’individuo e questo comporterà a cascata benefici sulla composizione corporea, la disponibilità di substrati, la velocità di recupero, la prevenzione degli infortuni e come effetto collaterale voluto la performance atletica:
come citato già nell’articolo precedente dell’allenamento ombra “La prevenzione degli infortuni”.
Ma non è la preparazione atletica la cosa più importante per la prevenzione degli infortuni?

"Il preparatore fisico e il medico nutrizionista dovrebbero camminare di pari passo perché un determinato stimolo (allenamento o partita di campionato) dev’essere ben compensato dall’organismo. È inutile fare sedute di ore, oppure allenarsi tutti i giorni se il nostro atleta non ha tutti i requisiti nutrizionali adeguati. Diamo il giusto spazio agli specialisti per garantire al nostro atleta la riuscita del suo scopo: MIGLIORARE!!!