STATICO, DINAMICO E PROFONDO: ECCO L'ALLEATO DEI MUSCOLI
di Sabrina Commis (fonte Gazzetta dello Sport)
Distendersi: un naturale bisogno fisiologico, la base dello stretching. Si tengono in tensione i muscoli per alcuni secondi, poi si rilasciano per acquistare elasticità. “Fatto in modo corretto, è parte del nostro benessere, aiuta a raggiungere una dimensione di rilassamento” – spiega Beatrice Cavalloni, trainer del team Virgin Revolution – “L’organismo è fatto da muscoli che rimangono in salute allungati e tonici”.
Lo stretching è utile? “Non fa crescere le prestazioni, né impedisce gli infortuni, ma facilita la mobilità, coinvolge muscoli, tendini, articolazioni, ossa, mette in gioco vasi sanguigni e nervi. Allungarsi migliora coordinazione, flessibilità, elasticità, contrasta la retrazione, l’accorciamento dei tessuti legato a posture scorrette, dopo un infortunio aiuta la ripresa dell’ampiezza di movimento”.
Prima o dopo? Va bene come attività principale o associata ad altri sport, ma è sconsigliata all’interno di un allenamento: potrebbe favorire il rischio di traumi. Quale praticare è scelta individuale: dinamico, prima dell’attività; statico dopo. Importante è la correttezza di esecuzione: bisogna avvertire una piacevole tensione, non un fastidioso dolore, tenere la posizione 25/30 secondi. L’allungamento deve essere progressivo, il muscolo è come un elastico: troppo teso si strappa. Fondamentale la respirazione: profonda, rilassata, mai in affanno”.
Non solo benefici fisici. “Lo stretching rilassa, riduce lo stress fisico, favorisce la propriocezione, dà al sistema cognitivo utili informazioni che lo aiutano a muoversi meglio. Ecco perché si trovano sequenze in attività come pilates, yoga, arti marziali”. E ci si può allungare anche in coppia, in spiaggia, al parco e in compagnia, così si facilita la socialità.
E c’è anche il Deep Stretching. “Ginnastica dolce dai grandi effetti, il deep stretching, quello profondo, piace e fa bene. Non il solito percorso di allungamento, quello fatto dopo una seduta fitness o dopo la corsa, ma un lavoro d’insieme. Il primo step interessa la muscolatura profonda, l’allunga, la rende flessibile, la decontrae. Il secondo momento coinvolge la respirazione, la sblocca, rimuove gli ostacoli psicologici e mentali che spesso causano malesseri, dolori diffusi, problemi di postura”.
Come si pratica? “A terra, su un mat, il tappetino classico, se possibile a occhi chiusi. Gli esercizi prevedono il mantenimento delle posizioni per un tempo compreso fra 20 secondi e 1 minuto. Adatto a tutti, nessuna controindicazione, ha grandi benefici: contrasta sciatalgie, dolori muscolari, infiammazioni varie, contrasta i problemi di postura, migliora il tono muscolare. E aiuta nei recuperi post infortunistici”.
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