martedì 13 aprile 2021

CURIOSITA'

PERCHE' ROVESCIARE IL SALE PORTEREBBE SFORTUNA?

Le superstizioni popolari sono una sconfinata miniera di aneddoti e anche una interessante antologia degli usi e i costumi delle epoche precedenti alla nostra: quello che le rende ancora più affascinanti è il fatto che, nonostante passino decenni, cinquantenni e addirittura secoli, le superstizioni continuano a fare presa sulle persone in modo trasversale e non riguardano solo chi è meno colto o più ingenuo.

Molte persone hanno un brivido se si tratta di sedersi a tavola come tredicesimi, per non parlare poi di passare sotto una scala o subito dopo l’attraversamento di un gatto nero. Molte delle superstizioni italiane hanno a che fare però proprio con la tavola, il cibo, la cucina: ad esempio, sapete perchè porta sfortuna rovesciare il sale? Banalmente, il tutto ha a che vedere con il fatto che il sale in un tempo molto lontano era preziosissimo: sprecarlo era motivo di disperazione e non è difficile immaginare quindi come si sia sviluppata la credenza che fosse un evento male augurante (pensate al fatto che ancora oggi si dice “salario” per indicare lo stipendio, in passato si veniva pagati in razioni di sale). Stesso discorso per l’olio, che ancora oggi è considerato prezioso e che in ogni caso è anche piuttosto difficile da pulire… Le superstizioni legate al cibo non finiscono qui: secondo molte persone, il pane messo al contrario, quindi la pagnotta appoggiata dalla parte della cupola e non del “piatto”, è presagio di morte. Questo perchè un tempo la morte era il principale tabù dell’essere umano (anche oggi, nonostante i tentativi di razionalizzarla dopo secoli di illuminismo) e tutto quello che aveva a che vedere con essa andava allontanato: il boia, deputato ad eseguire le pene di morte, viveva isolato e nessuno voleva avere a che fare con lui. Anche il pane a lui destinato non doveva toccare il pane degli altri: per questo il fornaio lo capovolgeva. Ecco spiegato il motivo dell’assonanza fra pane rovesciato e morte. Il pane in realtà indica tutt’altro: fortemente collegato al cristianesimo, nella tradizione ebraica non va mai tagliato ma solo spezzato e buttarlo via veniva considerato un peccato mortale.

 

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