martedì 4 maggio 2021

FITNESS

LA LEZIONE (ON LINE) E' SERVITA

di Martina Procaccini (fonte Gazzetta dello Sport)

Quando pensiamo alla palestra immaginiamo una struttura con i suoi attrezzi, i suoi spogliatoi, il bar, la segreteria. Almeno questo era nell'epoca A.C., avanti covid. A quei tempi, se avessimo dovuto immaginare una rivoluzione all'interno di questo microcosmo del fitness, avremmo pensato a degli attrezzi più tecnologici come i tapis roulant che trasmettono sul loro schermo dei percorsi sensoriali atti a far sentire il fruitore di turno all'interno di quei sentieri. Non avremmo forse immaginato che la rivoluzione del fitness significasse traslarlo in una dimensione totalmente digitale. In realtà esistevano già alcune app che scandivano gli allenamenti, ma non avevano gran successo. Pensando alla quantità di persone che si allenavano a casa ha senso che queste app non avessero il seguito che il 2020 gli ha invece portato. Per i runner era popolare Runtastic, che contava i chilometri, i tempi e si collegava automaticamente alla musica del proprio smartphone. Dall'altra parte del mondo si iniziava già a capire che l'allenamento a distanza poteva essere una nuova frontiera: l'australiana Keyla Itsines aveva già un'app dedicata ai suoi allenamenti dove dava anche consigli sulla nutrizione.

IL FITNESS DIGITALE: LA RIVOLUZIONE DELL'ALLENAMENTO—Questo è quanto accadeva nell'epoca precedente al 2020, o almeno fino ai primi due mesi dell'anno bisestile appena trascorso. Certamente esistevano le basi e gli strumenti tecnologici per la rivoluzione ma non esistevano i motivi per attuarla. Perché rinunciare alla palestra per l'allenamento casalingo? Cosa dovrebbe accadere affinché questo accada? Una pandemia. Con il lockdown abbiamo dovuto provvedere al problema delle palestre chiuse e, grazie a quelle app che già esistevano, non siamo rimasti sprovvisti di quell'ora e mezza da dedicare al nostro corpo. Quelle app, che erano una soluzione provvisoria per non perdere l'allenamento, sono diventate il nostro strumento principale, fidelizzando i più costanti e avvicinando gli scettici e i pigri. Insomma hanno allargato il target di fruitori, sono proliferate ma stanno mettendo a repentaglio il futuro delle palestre.

UN'APP PER OGNI ESIGENZA—   Difficile elencarle tutte. Secondo diverse stime una delle app più apprezzate è Nike Training Club ma è solo la punta di diamante di un iceberg che rappresenta un sistema ben ricco e soprattutto vario. Esiste un'app per ogni esigenza. C'è l'app per l'allenamento più femminile (Workout for Women) e c'è quella più adatta ad un allenamento maschile (Home Workout). Ce ne sono per chi vuole allenarsi ogni giorno, quindi con allenamenti mirati a chi ha maggiore costanza (Daily Workout), oppure quelle dedicate allo yoga. Alcune, come 8fit, danno anche consigli sull'alimentazione. Tutte sono caratterizzate dalla presenza di video o immagini che illustrano minuziosamente l'esercizio e tengono il tempo dell'allenamento. La vera rivoluzione e la minaccia arriva con la palestra digitale. C'è una differenza con l'allenamento digitale. BuddyFit per esempio, di cui sono ambassador personaggi come Diletta Leotta e Zlatan Ibrahimovic, è una palestra online con lezioni in diretta. Nella dimensione live vi è la differenza con l'infinito e ormai saturo mondo delle app. Sono più di 400 le lezioni al mese con personal trainer che in diretta streaming offrono gli allenamenti più disparati. E inoltre la lezione puoi rivederla per le successive 24 ore con la funzione replay.

PRO E CONTRO DELLA PALESTRA A PORTATA DI CLICK—   In un mondo sempre più digitalizzato e veloce trasformare anche l'attività sportiva in formato digitale non dovrebbe stupirci tanto. Un cambiamento che ben si allinea con la frenesia lavorativa e familiare. Attraverso la digitalizzazione del fitness tutto sommato possiamo avere degli allenamenti personalizzati, spendere di meno in termini economici perché gli abbonamenti sono più convenienti, risparmiare il tempo extra oltre l'allenamento trovandoci già dentro la nostra abitazione. In questi tempi si adatta anche alle esigenze della limitata vita sociale. Ma queste misure di contenimento non serviranno più. Un giorno si tornerà alla vita normale e forse vorremo ripristinare le abitudini dell'epoca A.C (avanti covid) perché, in fondo, al netto dei guadagni in termini di tempo e soldi, andare in palestra è un'attività sociale ancora prima che sportiva. E, parlando di contro, per un quadro completo, non bisogna ignorare che nel fare gli esercizi occorre farli in modo corretto e senza un personal trainer che controlla il nostro lavoro, allenarsi può diventare pericoloso e anche inutile.

 

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