lunedì 10 maggio 2021

LA RESPIRAZIONE

COME RESPIRARE CORRETTAMENTE E PERCHE' E' IMPORTANTE

di Martina Procaccini (fonte Gazzetta dello Sport)

Nella nostra vita è il primo e ultimo gesto che compiamo, lo facciamo molte volte in un giorno ed è vitale. Eppure, non siamo così capaci di farlo come pensiamo. Respirare è a oggi una delle cose che ci riesce peggio. Non lo sappiamo neanche perché gli effetti della cattiva respirazione non vengono riconosciuti come tali, ma è proprio per questa condotta sbagliata che soffriamo di alcune patologie che curiamo agendo direttamente su di esse senza andare alla radice. Per esempio, chi soffre spesso di dolori muscolari, soprattutto quelli cervicali, o anche chi soffre di reflusso gastroesofageo dovrebbe domandarsi quanto è capace nella respirazione. I più bravi a farlo sono i bambini perché non si sono ancora disabituati alla corretta introduzione e fuoriuscita dell’aria. Basta guardarli quando dormono e si noterà il loro ventre gonfiarsi nell’inspirazione e ritrarsi nell’espirazione. Questo meccanismo si disinnesca con la crescita e con la vita che conduciamo, perso nelle frenesie ma anche nelle emozioni. È proprio nel respiro che si riflette il nostro modo di vivere e di reagire alle emozioni. La paura ci fa fermare il respiro, la preoccupazione lo accelera. E così il nostro diaframma, il muscolo più sensibile ai nostri stati d’animo, subisce un continuo ritrarsi, spostarsi, contrarsi e questo modifica inevitabilmente il nostro respiro. È nei blocchi respiratori del diaframma che dobbiamo individuare le ragioni di alcune nostre patologie.

IL LEGAME TRA RESPIRAZIONE E TENSIONI MUSCOLARI—La spiegazione del legame tra il modo di respirare e i dolori muscolari è così spiegata dagli esperti: i muscoli respiratori sono legati alla colonna vertebrale. Addirittura, la muscolatura toracica e cervicale viene definita la muscolatura accessoria della respirazione perché viene sollecitata in caso di respirazione errata, quando il diaframma è contratto. Se la respirazione è corretta, ossia che coinvolge il diaframma pertanto l’addome, si dice allora che è “di pancia” e non c’è sovraccarico sulla colonna. Diversamente, senza coinvolgimento del diaframma, il respiro è alto, toracico, e chiama in causa i muscoli del collo che hanno un sovraccarico di almeno 5 volte maggiore del solito. Così si irrigidiscono in maniera cronica e cominciano i problemi. Problemi che peggiorano per un altro fattore: la respirazione è anche il mezzo per nutrire i muscoli di ossigeno; quando è inefficiente questi ultimi saranno meno ossigenati e dunque indeboliti, maggiormente esposti ai dolori o ad altre problematiche. La respirazione è scorretta non soltanto quando è alta ma anche quando è irregolare. Viviamo in un’epoca veloce, come il nostro respiro. E’ per questo che il ritmo del nostro respirare è cadenzato da molte apnee o presunte tali. Quando l’espirazione dura meno dell’inspirazione, tendente al non esserci, ecco che produciamo una sorta di apnea. Il risultato sarà quella respirazione che coinvolge il torace e che rovina il nostro equilibrio cervicale.

REFLUSSO GASTROESOFAGEO: UN AFFARE RESPIRATORIO—   Il diaframma è situato all’interno della gabbia toracica e durante la sua funzione respiratoria si contrae nell’inspirazione e si rilassa nell’espirazione. Quando viene meno l’armonia di questo movimento che deve essere equilibrato avviene una sorta di blocco, quello dell’espirazione, le apnee di cui si parlava sopra. In altre parole non si svuotano appieno i polmoni, il respiro sembra trattenuto e questo vizierà il diaframma alla contrazione. Quest’abbassamento forzato e innaturale del diaframma, se protratto, comporterà una sollecitazione sullo stomaco che venendo compresso fa scattare l’allarme e risalire i succhi gastrici, fortemente acidi, dal cardias e poi attraverso l’esofago. Ecco servito il tanto odiato reflusso. Va da sé, dunque, che molte delle patologie che più odiamo, sottovalutiamo e che più alterano la qualità della nostra vita quotidiana, hanno un’origine più profonda e allo stesso tempo elementare. Risale alla nostra infanzia e crescita perché è in queste fasi della vita che disimpariamo a respirare. Saperlo fare è solo una questione di consapevolezza del movimento di inspirazione con gonfiamento dell’addome ed espirazione con svuotamento dello stesso. Reimparare a farlo non solo comporterebbe eliminare molte problematiche viscerali e muscolari ma far fronte alla vita con un approccio diverso che ci metterebbe nuovamente a contatto con noi stessi. Come respiriamo definisce chi siamo e come viviamo, e se la vita è un fattore di consapevolezza, respirare con consapevolezza cambierebbe totalmente la qualità della nostra esistenza.


 

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