giovedì 1 luglio 2021

HUGH PHILP

LO STRADIVARI DEL GOLF

Solo nel 1812 come attività secondaria inizierà a riparare mazze da golf. All’epoca erano prevalentemente in legno, i cosiddetti long nose. Sono di quel periodo, pur producendoli solo come attività collaterale anche i primi “long nose” da lui realizzati. Di lui si sa che era un artigiano estremamente pignolo. Si narra che passasse anche un giorno intero a lavorare a mano, personalmente, la testa di un nuovo legno. Continuava a rifinirla e ad equilibrarne peso e dimensioni. Infine la lucidava fino a renderla perfetta: nello stesso tempo un altro clubmaker ne avrebbe rifinite almeno cinque. I suoi bastoni erano molto richiesti dai migliori giocatori dell’epoca e questa sua attività “collaterale” divenne un grande successo.

Nel 1819 Philp fu nominato clubmaker ufficiale della Society of Golfers a St. Andrews che, in seguito, divenne The Royal and Ancient Golf Club of St Andrews. Vista la mole d’affari Philp trasferì in quel periodo la sua attività dai sobborghi più periferici di St. Andrews (zona di Argyle) a quella più centrale, vicino a Union Parlour , adiacente al links per essere più prossimo all’Old Course. Verso il 1840, visto il crescente successo e per far fronte alle richieste, assunse come assistente James Wilson e, nel 1852, suo nipote, Robert Forgan. Entrambi diventarono due clubmakers tra i più conosciuti in St. Andrews.

Hugh Philp si presentava come un distinto gentiluomo, ma piuttosto burbero con chi non conosceva, di lui ci rimane una sola foto. Dopo aver trasmesso la sua attività al nipote Robert Forgan morì nel 1856. Possiamo affermare ancora oggi che i legni da lui prodotti sono di un’eleganza straordinaria. Quei pezzi avevano una così grande fama che, subito dopo la sua morte, nacque un commercio illegale di long nose contraffatti marchiati Philp ma prodotti da altri. Continuerà a godere di gloria postuma e fin dal 1870 i suoi pezzi sono stati molto ambiti come oggetto di collezione. Oggi un vero “Philp” oggi vale cifre inimmaginabili.

Quarant’anni dopo la sua morte alcune riviste parlavano di lui così:

“Fu Hugh Philp che per primo si allontanò dai modelli primitivi dell’ età della pietra e iniziò a realizzare mazze da golf che sembravano destinate a un lavoro più delicato (…). Philp aveva un occhio per le linee e le curve aggraziate e sottili , modelli eleganti che rimangono oggi esempi di bellezza (…). E’ stato l’unico uomo che abbia mai saputo realizzare un putter di legno perfettamente bilanciato.”

Harper’s Weekly, 2 ottobre 1897

“Questo genio ha realizzato putter in legno così belli e perfetti che è considerato l’Amati o lo Stradivari del Golf.

Le facce lunghe e strette di questi bastoni e il loro perfetto equilibrio sono ben noti agli intenditori.”

Golf Illustrated, 5 ottobre 1900

Questo appellativo di “Stradivari del golf” seppur postumo sarà quello con cui ancora oggi viene più frequentemente ricordato. I suoi pezzi, ormai molto rari, sono ancora oggi tra i più ambiti dai collezionisti.

 

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