venerdì 15 ottobre 2021

QUALIFICAZIONI MONDIALI

VINCONO ARGENTINA BRASILE E CILE

di Adriano Seu (fonte Gazzetta dello Sport)

L’Argentina fa valere la legge del Toro e compie un altro grande passo di avvicinamento a Qatar ’22. La vittima dei campioni del Sudamerica, giunti al 25° risultato utile consecutivo, è un Perù quasi inerme e per di più decimato da infortuni e squalifiche, su cui ha infierito il fiuto di un Lautaro Martinez tirato a lucido. L’attaccante nerazzurro, in campo dall’inizio alla fine, firma il secondo centro consecutivo dopo quello nel fine settimana contro l’Uruguay e decide la sfida, complice anche un errore dal dischetto degli ospiti. Non fa sconti nemmeno il Brasile, che torna al successo rifilando un poker all’Uruguay al termine di una tra le migliori prestazioni dell’era Tite, con Neymar capace di firmare una rete e due assist. Giornata positiva anche per il Cile degli “italiani” Sanchez, Vidal, Medel e Pulgar (tutti titolari): 3-0 al Venezuela, secondo successo di fila e nuovamente in corsa per raggiungere almeno la quinta posizione che vale lo spareggio.

ARGENTINA-PERÙ 1-0—Primo tempo di paziente costruzione, ripresa invece all’insegna della gestione del risparmio. Così l’Argentina ha avuto la meglio su un avversario che, al netto delle (poche ma grandi) occasioni sprecate, non ha mai dato la sensazione di poter far male. Al contrario, l’Albiceleste ha sfoderato gioco e personalità, il tutto esaltato dal fiuto di Lautaro Martinez, punto di riferimento costante e freccia più acuminata nell’arco di Scaloni anche in questa circostanza. Sue infatti le iniziative più pericolose dalle parti di Gallese e sempre suo lo splendido guizzo vincente che ha sbloccato il risultato dopo 43’ (colpo di testa in anticipo da centro area su cross dell’udinese Molina). Il Toro ha così messo in cascina il sesto centro nelle ultime nove uscite, prima del cambio all’85’ per una nuova staffetta a tinte nerazzurre con Correa (anch’egli evidentemente completamente recuperato). Il Perù ha sprecato le uniche due grandi occasioni della serata: un molle tocco di Lapadula all’21’ a tu per tu con Martinez e, al 63’, un rigore calciato sulla traversa da Yotun. Per il resto tutto tranquillo in casa albiceleste, dove adesso si respira forte l’aria di qualificazione.

CILE-VENEZUELA 3-0—Quell’aria che si torna a respirare in lontananza anche in casa cilena, frutto della seconda vittoria consecutiva utile a rianimare una classifica fino a ieri disastrosa. A rilanciare le ambizioni della Roja è un Venezuela rinunciatario, sotto dopo 18’ e mai in partita. Il successo della squadra di Lasarte porta la firma indelebile della coppia “italiana” Pulgar-Sanchez, protagonista delle prime due reti della serata praticamente in fotocopia: cross del Nino su calcio d’angolo e stacco vincente del centrocampista viola (al 18’ e al 37’). Ciliegina sulla torta, il terzo e definitivo gol grazie alla freddezza di Brereton al termine di un contropiede confezionato al 73’ da Meneses. Nel finale, anche due buoni interventi di Bravo, fino ad allora mai impegnato seriamente. I nerazzurri Sanchez e Vidal tra i migliori in campo, con l’attaccante protagonista di una prova di sostanza e grande sacrificio.

BRASILE-URUGUAY 4-1-- Senza storia anche la sfida di Manaus tra Brasile e Uruguay. Guidata da un Neymar in palla e a tratti imprendibile, la Seleçao non ha lasciato il minimo scampo a un Uruguay dimesso e in crisi d’identità. Dopo nemmeno 20’ la banda di Tite era già avanti 2-0 grazie ai lampi di O Ney e Raphinha. Poi i padroni di casa hanno preso il largo accendendo l’entusiasmo dei tifosi sugli spalti praticamente a ogni affondo. I riflessi di Muslera hanno consentito alla Celeste (imbottita di ben sette “italiani” tra titolari e subentrati) di limitare la figuraccia, ma Raphinha ha comunque trovato il modo per firmare la doppietta personale al termine di un micidiale contropiede al 57’, mentre all’85’ ha chiuso i conti Gabigol su servizio con il contagiri di Neymar. Per la truppa di Tabarez non c’è che da voltare pagina in fretta e dimenticare la prestazione forse peggiore degli ultimi anni. Nel generale naufragio charrùa, spiccano in negativo le prove di Vecino, Bentancur e della coppia d’attacco Suarez-Cavani, perfettamente neutralizzati dalla difesa verdeoro di scorta. Il gol della bandiera messo a segno da Suarez al 77’, direttamente su calcio piazzato, non è servito nemmeno ad alimentare l’illusione per un Uruguay che dovrà rimboccarsi le maniche nelle restanti sei giornate.

BOLIVIA-PARAGUAY 4-0—Secondo successo consecutivo per la Bolivia, abile a far valere il fattore campo per dare respiro a una classifica fino a due giornate fa disastrosa. Sarà per l’aria rarefatta dell’Hernando Siles o semplicemente perché i paraguaiani attraversano un momento di crisi profonda (un punto nelle ultime tre uscite), fatto sta che i padroni di casa fanno ciò che vogliono dall’inizio alla fine, raccogliendo un bottino persino inferiore rispetto a quanto seminato. I padroni di casa tardano appena 21’ per aprire i conti con un guizzo di Ramallo, poi il Paraguay getta al vento la prima e unica opportunità di rientrare in partita sprecando un rigore con Sanabria prima della mezzora. Da lì in poi gli ospiti alzano bandiera bianca consegnandosi all’avversario. Così la Bolivia dilaga, merito di Villarroeal (53’), Abrego 84’) e Fernandez (94’). La debacle dell'Albirroja costa cara al tecnico Eduardo Berizzo che, esonerato in mattinata, lascia le redini del Paraguay dopo 31 partite. 7 vittorie, 13 pareggi e 11 sconfitte il suo bilancio: un bottino troppo magro per la corsa a Qatar 2022.

COLOMBIA-ECUADOR 0-0—Nessun gol a Barranquilla, in compenso polemiche e recriminazioni a volontà. L’Ecuador si conferma l’autentica rivelazione delle Elimnatorias e detta legge per lunghi tratti insidiando i pali difesi da Ospina, ance questa volta decisivo come contro il Brasile. Il portiere del Napoli, scalda i guanti su iniziativa di Hincapié dopo una manciata di minuti, poi si ripete in altre quattro circostanze nei successivi 50’. Nella ripresa tocca invece alla Colombia, che finalmente prova a metterci del suo soprattutto grazie agli spunti di Cuadrado e alla forza d’urto di Zapata. L’atalantino è protagonista della miglior occasione cafetera di tutta la serata, ma l’errore è grossolano. Nel finale il caos e le decisioni discutibili, a partire dal rigore prima assegnato e successivamente revocato all’Ecuador (presunto fallo di Cuellar su Plata). Nel recupero esplode invece la rabbia dei padroni di casa, che prima reclamano un rigore e infine si vedono annullare la rete decisiva messa a segna da Mina al 99’ per un involontario tocco di mano prima di sparare a rete nella mischia dell’area di rigore ospite. A sei giornate dal termine delle Eliminatorias, Brasile e Argentina “vedono” il traguardo nonostante una partita in meno, con (rispettivamente) 31 e 25 punti. Aumenta la fiducia anche per l’Ecuador, sempre terzo a quota 17, ma Uruguay e Colombia inseguono a una lunghezza. A 13 il Cile, mentre a 12 c’è la coppia Bolivia-Paraguay. Chiudono il Perù a 11 e il Venezuela a 7. Le prossime due giornate in programma a inizio novembre prevedono incroci infuocati quali Uruguay-Argentina e Argentina-Brasile.

 

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