martedì 14 dicembre 2021

INTERVISTA A MARTA BECHIS

VOLLEY, BEACH, DIETA E CIASPOLATE

di Pietro Razzini (fonte Gazzetta dello Sport)

Energia allo stato puro, immagazzinata in 181 centimetri di atletismo e femminilità: Marta Bechis, palleggiatrice titolare della Vbc Trasporti Pesanti Casalmaggiore, sta guidando le sue compagne a una positiva stagione di A1, superando gli inevitabili problemi di un gruppo totalmente nuovo e prendendosi le responsabilità di un ruolo, quello da capitano, che ricopre per la prima volta da inizio stagione: "Sono stata vicecapitano o sono subentrata a stagione in corso. In questo caso è un orgoglio sapere di essere stata scelta dal gruppo: le ragazze mi stanno aiutando ma io non ho mai avuto paura di prendermi questo tipo di impegni. Ero così già da piccola. In campo e fuori dal campo".

Capitano e palleggiatrice: quali doti servono, secondo lei?

"Innanzitutto ci vogliono componenti caratteriali innate. Ma sono convinta che l’allenamento sia fondamentale per migliorare certe doti. Bisogna abituarsi ad avere determinati ruoli, atteggiamenti e responsabilità. Ecco perché ritengo che la routine sia fondamentale. Sin da quando avevo 16 anni, mi allenavo con specifici obiettivi in testa".

Ha parlato di obiettivi: come li cataloga di stagione in stagione?

"All’inizio dell’ annata me ne pongo alcuni personali. Possono riguardare ambiti diversi: emotivo, caratteriale, psicologico, fisico e prestazionale. Quelli di gruppo, invece, si costruiscono con il tempo. In uno sport di squadra come la pallavolo, sono troppe le componenti che entrano in gioco".

Quest’estate, intanto, ne ha centrato uno tutto suo.

"Mi sono laureata in 'Design e Discipline della Moda': un risultato importante. È giusto mettere il massimo impegno nella quotidianità ma bisogna anche pensare al proprio futuro. E sono convinta che la preparazione e lo studio siano fondamentali. Ecco perché ora mi sono iscritta a un master in marketing and sales".

La quotidianità, invece, la porta in palestra. Come gestisce la settimana?

"In base alle competizioni del mese, si stila un programma differente. A parte il giorno libero, si lavora al mattino e al pomeriggio. Tutto è bilanciato a seconda dell’attività del giorno precedente: sala pesi, lavoro in campo, visione dei video per capire gli errori commessi e conoscere meglio l’avversario".

Riesce a trovare del tempo libero?

"In estate. E adoro fare sport anche in quel periodo: la mia famiglia mi ha cresciuta con questi principi. Per me è proprio una necessità, oltre che un piacere. Ho anche partecipato a una competizione internazionale di vela: splendida esperienza. Quando smetterò con la pallavolo, voglio riprendere a sciare. Per ora mi accontento di lunghe ciaspolate".

D’estate gioca anche a beach volley?

"Qualche anno fa Andrea Raffaelli mi aveva addirittura convocata per la nazionale di beach quando non ero stata chiamata per l’indoor. Doveva essere un semplice collegiale di due settimane, ho rischiato di trasformarlo in un lavoro continuativo con la maglia azzurra. Peccato che quel progetto federale si sia interrotto. Mi piace il beach volley: quest’estate ho giocato quasi tutte le tappe del campionato italiano con un quarto posto come miglior piazzamento".

Cambia la sua alimentazione tra estate e inverno?

"Ammetto di essere un’amante del buon cibo. Mi piace provare nuovi sapori ma sono molto attenta a ciò che mangio perché lavoro con il mio fisico. E poi, personalmente, è un piacere sentirsi bene con il proprio corpo. Quindi non esagero mai".

Come si gestisce?

"Cerco di avere il massimo equilibrio possibile, inserendo tutti i macronutrienti necessari. Tuttavia ritengo che, ogni tanto, qualche piacere debba essere assecondato".

Nel suo caso?

"Mi piacciono le crostate con crema pasticcera e frutta fresca. Sono ghiotta di parmigiana alle melanzane. Tuttavia so bene che non sono l’ideale se poi bisogna andare a saltare in palestra".

È una brava cuoca?

"Mi piace cucinare per gli altri, non per me stessa. La cucina è piacevole se condivisa. Qualche giorno fa ho preparato due torte dolci che ho portato in spogliatoio. L’ultima volta che sono rientrata a Torino, ho portato la pasta ripiena per la mia famiglia. L’importante è non rimanere mai fermi per non avere poi rimpianti".

 

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