martedì 21 giugno 2022

CAMMINARE IN SPIAGGIA

QUANTI BENEFICI

di Maria Elena Perrero (fonte Gazzetta dello Sport)

Camminare in spiaggia, affondare i piedi nudi nella sabbia e respirare aria di mare non è solo un’immagine felice di un’estate rilassante, ma anche un’attività fisica che fa bene al corpo, ai muscoli, alla linea, alla postura e alla propriocettività. In altre parole, contribuisce a renderci più stabili facendo fare una sorta di ginnastica ad hoc a quelle piccole parti del corpo fondamentali di cui però tanto poco ci occupiamo: i nostri piedi. “Camminare e correre sulla sabbia fa bene perché significa stare all’aria aperta, respirare aria pulita, ed è molto utile per migliorare la propriocettività, dal momento che la spiaggia non è un terreno lineare ed il piede deve adattarsi continuamente alle sue asperità e inclinazioni. Già questo è assolutamente benefico per la persona ed in particolare per i piedi e le caviglie”, sottolinea il dottor Umberto Alfieri Montrasio, responsabile dell’Unità specialistica piede e caviglia dell’IRCSS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. 

CAMMINARE SULLA SABBIA A PIEDI NUDI: IL RUOLO DELLA SOLETTA VENOSA— Un terreno irregolare come quello della spiaggia sabbiosa, in cui il piede nudo può affondare, stimola sicuramente di più i muscoli e le articolazioni dei nostri arti inferiori rispetto ad una normale camminata sull’asfalto o anche su un prato con i piedi nelle scarpe. Ma non solo: “La spiaggia, in particolare il bagnasciuga con le onde del mare che vanno e vengono, ha un effetto simile ad un massaggio drenante, sollecitando la soletta venosa - spiega il dottor Alfieri Montrasio - . Questa è una struttura anatomica ricca di vene posta tra l’epidermide plantare e la volta ossea sovrastante, che agisce da vera e propria pompa, spingendo il sangue venoso verso il cuore. Quindi, se opportunamente stimolata come avviene con una camminata sul bagnasciuga, migliora la funzionalità delle vene e ha un effetto positivo sul tono del sangue degli arti inferiori verso il cuore, stimolando la circolazione sanguigna”. L’effetto, sottolinea il dottor Alfieri Montrasio, è proprio simile a quello di un massaggio drenante, in cui si stimolano il circolo venoso ed il sistema linfatico.

GLI ALTRI BENEFICI DI CAMMINARE IN SPIAGGIA—  La camminata nella sabbia riproduce anche l’effetto di quella che è la ginnastica che si fa fare ai bambini per tonificare i muscoli del piede: “È la ginnastica cavizzante che si pratica raccogliendo piccoli oggetti con il piede, per esercitare questi muscoli a formare la volta plantare - ricorda il dottor Alfieri Montrasio -. In età adulta questi muscoli già formati che chi abita in città o fa una vita prevalentemente sedentaria utilizza poco, in ambiente marino hanno una occasione per essere riallenati. In questo modo si migliorano anche la postura e la propriocettività”.

CORRERE IN SPIAGGIA—  Anche una corsa sulla sabbia può dare questi benefici: attenzione però ad alcuni possibili rischi dati dal terreno irregolare. “In spiaggia bisogna stare attenti agli avvallamenti del terreno, dove ci si può provocare distorsioni della caviglia o del piede o addirittura avere ripercussioni su anche, ginocchia e schiena - avverte il chirurgo -. Se non si è allenati improvvisare una corsa sulla sabbia, anche non veloce, può comportare dei rischi. Tra questi ricordo la tendinopatia del tibiale posteriore, ovvero di quel tendine che scorre all’interno della caviglia, ma anche la tendinopatia dei peronei, che scorrono all’esterno della caviglia. Inoltre si può incorrere in una fascite plantare, con dolore alla zona plantare del piede, o ancora in una metatarsalgia, ovvero un dolore a livello dell’attaccatura delle dita del piede. Infine, non dimentichiamo i rischi per il tendine d’Achille, muscolo del polpaccio particolarmente sollecitato con la corsa, in particolare su terreni sconnessi e irregolari. Sono tutti rischi da sovraccarico che vengono evitati se, anziché correre, si cammina”.

 

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