sabato 19 novembre 2022

SAMPDORIA CESSIONE VICINA

IL TUTTO AD UN FONDO ANGLO-AMERICANO?

E all’improvviso si riaccende la speranza: un fondo anglo-americano, con pregresse esperienze nel settore dello sport, avrebbe avuto accesso alla famosa data room dei conti della Sampdoria, nell’ipotesi - questa è la speranza dei tifosi blucerchiati -di poter arrivare a chiudere eventualmente l’operazione in tempo utile per poter poi sfruttare la finestra invernale del calciomercato.

I FATTI— Ieri il CdA della Sampdoria (il presidente Lanna ed i consiglieri Bosco, Panconi e Romei, tutti in sella dal 27 dicembre scorso) si è riunito a Milano presso Banca Lazard con il trustee Vidal e i responsabili della medesima banca d’affari per un aggiornamento sulla situazione del processo di vendita del club. Da mesi la Samp, costretta a rispettare rigidi parametri economici nelle sue operazioni di mercato e di cassa degli ultimi mesi, è alla ricerca di un compratore. Sinora, però, nessuno ha soddisfatto i criteri del trustee, in una vicenda sotto certi aspetti surreale. Ieri, però, al termine dell’incontro è stato diffuso un comunicato in cui si parla per la prima volta in maniera concreta di “trattative in corso coperte dal massimo riserbo richiesto dagli interlocutori”. Un passo avanti ritenuto quanto mai significativo, perché sulla carta - se le operazioni procedessero in modo spedito e la trattativa non dovesse conoscere ostacoli - si potrebbe arrivare a una fumata bianca in tempo utile per avere risorse finanziarie fresche da utilizzare quando ripartirà il mercato. La situazione della squadra di Stankovic è molto critica (6 punti raccolti in 15 partite), ma restano 23 gare da giocare e tutto è ancora possibile.

BOCCATA D’OSSIGENO—   Il club ha provato, l’estate scorsa, a trovare un compromesso fra la necessità di rinforzare la squadra, quella di fare cassa e, allo stesso tempo, alleggerendo il monte-ingaggi. Con tutti i rischi del caso, e la situazione di classifica lo sta dimostrando, Ora, in vista di gennaio, il rischio è quello di trovare ulteriori risorse economiche rinunciando ad almeno 2-3 pedine importanti, oppure tentare un mercato a costo zero, con cessioni in grado di bilanciare gli eventuali innesti. Ovvio che una nuova proprietà cambierebbe completamente gli orizzonti blucerchiati. Acquistare la Samp è un’operazione da circa 200 milioni. Una quarantina, o qualcuno di meno, necessari subito per soddisfare le richieste dei creditori riguardo ai concordati dell’ex presidente Ferrero, liberando così la stessa Sampdoria verso un futuro migliore. Altri 30, poi, servirebbero a una prima ricapitalizzazione del club, almeno 20 per il mercato. Ci sono, poi i 110-120 milioni di esposizione con alcune banche, disponibili a prolungare le linee di credito a patto di trovarsi davanti un soggetto affidabile. Insomma ora la speranza di arrivare in porto con un nome vero esiste, chiudendo così la porta in maniera definitiva ad altre trattative da commedia dell’arte che mai hanno portato a fatti concreti. I tifosi doriani si sono dati appuntamento al Ferraris per sabato prossimo, proprio perché esasperati dalla situazione, con l’intenzione di mettere in evidenza la loro preoccupazione per il futuro societario e dicendo no al ritorno del vecchio patron alla scadenza dell’interdizione.

AZIONISTI RIUNITI—   Ma, ieri, lo stesso CdA ha deliberato di convocare l’Assemblea degli Azionisti per il prossimo 14 dicembre. Una data non casuale, legata anche alla scadenza per gli adempimenti fiscali del giorno 16. In caso di mancata proroga, richiesta da molti club, la Samp si troverebbe a dover versare circa 31 milioni di Irpef. Una cifra che non è a disposizione nelle casse del club, e che dunque potrebbe richiedere un intervento esterno. Per il quale andrebbe informato e consultato l’azionista di riferimento (cioè la famiglia Ferrero) per reperire le risorse necessarie. Ma è solo un’ipotesi. La Samp, ora, aspetta notizie. Forse per il cambio di proprietà e l’inizio di una nuova era si tratta davvero di una questione di settimane.


 

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