venerdì 6 gennaio 2023

PREVENIRE IL DIABETE

ECCO I CONSIGLI DELL’ESPERTO 

In presenza di diabete di tipo 1, attualmente la sola cura efficace consiste nella terapia insulinica. Purtroppo, allo stato attuale delle conoscenze questa malattia non può essere prevenuta. Al contrario il diabete di tipo 2, di gran lunga più diffuso, si può sia prevenire sia curare, soprattutto nelle fasi iniziali, con diverse opzioni terapeutiche. Spesso è sufficiente modificare il proprio stile di vita per mantenere o riportare i valori della glicemia nella norma.

 Il diabete è diagnosticato quando, al mattino a digiuno, la glicemia è superiore ai 126 mg/dl in almeno due rilevazioni eseguite con un prelievo di sangue venoso. La diagnosi si può porre anche se l’emoglobina glicata, che è in grado di considerare la glicemia media degli ultimi tre mesi circa, è maggiore di 48 mmol/mol. Va prestata attenzione anche quando la glicemia a digiuno è compresa fra i 100 e i 125 mg/dl (prediabete). Soprattutto in questi casi, ma in generale per preservare la salute, è importante seguire alcune buone abitudini. Passiamole in rassegna. I chili di troppo aumentano il rischio di sviluppare diabete. “Più pericoloso di un generico aumento del peso corporeo è un incremento della circonferenza addominale superiore agli 88 centimetri nelle donne e ai 102 negli uomini” sottolinea il dottor Lelio Morricone, responsabile del Servizio di Nutrizione Clinica e Prevenzione Cardiometabolica a Palazzo della Salute - Wellness Clinic di Milano e collaboratore dell’Irccs Ospedale Galeazzi - Sant’Ambrogio di Milano. Per non accumulare o ridurre il grasso all’altezza della pancia è fondamentale seguire stili di vita sani. Quindi, da un lato bisogna svolgere attività fisica con costanza e dall’altro va seguita una dieta equilibrata. Per mantenere la glicemia al di sotto della soglia di allarme non è necessario praticare sport a elevata intensità. È però fondamentale essere regolari. “È importante cimentarsi in un’attività fisica almeno mezz’ora al giorno per almeno cinque giorni alla settimana” conferma il dottor Morricone. In totale, quindi, andrebbero svolte come minimo due ore e mezza di esercizio alla settimana. Le attività più indicate per prevenire la comparsa del diabete sono quelle aerobiche, che durano almeno 30 minuti e non richiedono sforzi intensi al fisico. Per esempio, va benissimo camminare a passo svelto oppure pedalare in bicicletta a un ritmo medio-basso. Diversamente da quanto molte persone credono, gli zuccheri (carboidrati) cosiddetti complessi non hanno particolari effetti negativi sulla glicemia. Con pane, pasta, cereali e riso bisogna quindi avere solo l’accortezza di non esagerare e, preferibilmente, di privilegiare quelli integrali. Va tenuto presente che i carboidrati dovrebbero costituire circa la metà delle calorie assunte quotidianamente. Sono invece da limitare notevolmente gli zuccheri semplici. “Oltre allo zucchero che in tanti aggiungono a caffè e tè, va prestata attenzione anche agli snack industriali e a numerose bevande, che ne contengono in grandi quantità” raccomanda il dottor Morricone. Oltre che gli zuccheri semplici, è importante limitare anche il consumo di cibi che contengono molti grassi se si vuole tenere sotto controllo la glicemia. Attenzione, però, perché ci sono grassi e grassi. “Sono da privilegiare quelli insaturi, che comportano benefici per l’organismo, a scapito di quelli saturi, che invece hanno vari effetti negativi, aumentando il rischio cardio-metabolico globale” precisa il dottor Morricone. Alla luce di ciò, si possono portare spesso in tavola pesce, in particolare quello azzurro (alici, sgombri, sardine eccetera), olio extravergine d’oliva, mandorle e noci. Al contrario, va ridotto significativamente il consumo di insaccati, carni grasse, formaggi, burro e, in generale, alimenti di origine animale. Siccome rallentano l’assorbimento del glucosio, le fibre contribuiscono a tenere sotto controllo la glicemia. Contengono fibre in elevata quantità il pane, la pasta e i cereali integrali. È importante prestare attenzione alla cottura della pasta. Infatti, se è al dente il suo indice glicemico è inferiore che quando è ben cotta. Limitandone la cottura, quindi, si possono contenere picchi troppo rapidi della glicemia. Il riso ha un indice glicemico superiore a quello della pasta, ma non per questo va eliminato dalla dieta: l’importante è non portarlo in tavola spesso. A essere ricche di fibre sono anche la verdura e la frutta. “In quest’ultimo alimento, però, la fibra si concentra soprattutto nella buccia, che quindi andrebbe anch’essa mangiata” puntualizza il dottor Morricone. Tra i numerosi effetti negativi del fumo vi è anche quello di favorire, indirettamente, l’innalzamento della glicemia. Infatti, le sigarette rappresentano fattori di rischio per l’ipertensione arteriosa e per la salute dei vasi sanguigni. Inoltre, sono causa da un lato dell’aumento del colesterolo Ldl (quello “cattivo”) e dall’altro della diminuzione del colesterolo Hdl (quello “buono”). A loro volta, l’ipertensione e alti livelli di colesterolo sono associati a un maggior rischio di sviluppare diabete. “Nelle persone con questa malattia sono piuttosto comuni complicanze a carico del cuore e della circolazione. Per prevenirle, è fondamentale evitare di fumare” conclude il dottor Morricone.


 

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