lunedì 27 febbraio 2023

COPPA ITALIA PALLANUOTO

ENNESIMO TRIONFO RECCO

di Franco Carrella (fonte Gazzetta dello Sport)

È Pro Recco per la decima volta di fila. Pronostico rispettato, ma a Genova va in archivio una finale combattuta: “Onore ai nostri avversari, che giocavano senza pressioni e sono stati encomiabili. Però nell’arco delle tre giornate di gara abbiamo dimostrato di essere i migliori, ed è un successo meritato. Bello festeggiare in una piscina piena, con una grande atmosfera” commenta il tecnico Sandro Sukno ai microfoni di RaiSport dopo il 12-8 con cui i campioni d’Europa battono l’Ortigia, stoica anche perché costretta da tempo a fare i conti con irritanti problemi impiantistici.

È la Coppa Italia numero 17 per i liguri, di nuovo sul podio più alto nonostante i tanti errori in superiorità numerica (4 gol su 12 occasioni). Nelle precedenti otto edizioni, i recchesi avevano piegato i soliti rivali del Brescia, sorpresi stavolta in semifinale dall’Ortigia, sorretta da una difesa sontuosa e da un immenso Tempesti.

EMOZIONI—   Sembra una sfida già decisa dopo 13’, quando i biancocelesti volano sul 6-2 trascinati da uno scatenato Aicardi ai due metri, ma i siciliani si rifanno sotto anche grazie a un guizzante Cassia, autore di una tripletta nel terzo quarto che manda le squadre sull’8-7 all’ultimo intervallo e costringe Sukno a inserire Negri al posto di Del Lungo tra i pali. Qui vengono fuori i veterani della Pro Recco: le reti di Ivovic, Echenique, Di Fulvio e Younger, inframmezzate dal rigore di Ferrero, valgono il 12-8 conclusivo del trofeo targato UnipolSai, tra qualche scintilla controllata dagli arbitri (espulsi Zalanki e Rossi per reciproche scorrettezze).

Gli applausi vanno dunque anche all’Ortigia - davanti al c.t. Campagna, che dei siracusani fu una bandiera – estremamente attenta a non subire controfughe, per il legittimo orgoglio del tecnico Stefano Piccardo: “È una soddisfazione enorme essere arrivati in finale. Con radici lontane: penso a cinque anni fa, quando abbiamo cominciato questo progetto crescendo i giovani che oggi sono pedine fondamentali. E’ stata una prova monumentale contro i più forti”.

 

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