giovedì 16 febbraio 2023

MOMENTI DI GLORIA

IL SENSO SPIRITUALE 

di Gloria Micacchi (parte prima)

Son o nata, in un caldo mercoledì (giorno della settimana che, a detta della mia amica Virginia, mi pone sotto l’influsso di Mercurio, l’i n gegnoso  messaggero  degli  Dei)  nel mese  di Luglio,  anno 1979  e misi  miei  primi  vagiti  nell’ospedale  di  una  piccola cittadina chiamata Rieti.

Quest’ultima è dai più conosciuta per essere tradizionalmente considerata  l’Umbilicus  Italiae,  ovvero  il  Centro  geografico  dell’Italia  e  per  il  monte Terminillo noto  per  la stazione  sciistica, frequentata soprattutto negli anni ‘70/’80 dagli abitanti della Capitale , in ragione di cui esso è anche chiamato la montagna di Roma.  Ho vissuto tutta la mia infanzia e l'adolescenza fino ad arrivare all'età adulta, in un paese  facente parte appunto della provincia di Rieti. 

Un paesino di nome Piedicolle, frazione del Comune di Rivodutri. Ho avuto la fortuna di vivere questi luoghi, a mis ura d’uomo, quando anche l’uomo era “misurato”, radicato  nella  terra  e capace  di  rivolgere lo  sguardo  al  cielo  con  vera devozione  e  gratitudine. Sono  cresciuta  passeggiando  tra  le  vie  del  paese  sotto  il controllo  costante  degli  anziani  appostati  un  po’  dappertutto  (se  fosse  accaduto qualcosa, il messaggio vocale, a catena, sarebbe arrivato ad avvisare chi di dovere in un batter  d’occhio), correndo sospinta  dal  sussurrare  del  vento  tra  le  campagne, arrampicandomi  sugli alberi  e  rotolando  dalle  colline.  Sono  cresciuta  facendo  gare  in  bicicletta  senza  mani  e  a  chi  sputava  più  lontano.  Il  mio  luogo  preferito erano  le 

Sorgenti  di  Santa Susanna che  sgorgano  proprio  ai  piedi  del paesello . Amavo immergere i miei piedi nell’ac qua  gelida  e  restavo  per  lunghissimo  tempo  distesa  sul  muretto vicino le cascatelle a farmi cullare dal suono dell’acqua mentre osservavo il maestoso salice piangente. Era ed è un luogo di quelli ove è ancora possibile scorgere la magia se si hanno occhi che non si limitano allo sguardo, ma si applicano nel vedere e un cuore capace di ascoltare ... 

Malgrado  anche  li segni  di “ inquinamento intenzionale ” siano  giunti a intaccarne  la salute ( come  il Wi - F i , la cui innocuità è solo nella convinzione di chi si osti na a negare  le  evidenze esperienziali e  sì , pure scientificamente  provate,  ma  occorrerà  aspettare che lo dicano in TV quando sarà “nuovamente” troppo tardi). Comunque l’Universo vigila  e in certi spazi come quello che sto descrivendo, è più facile avere fiducia nella forza   della   natura   e   ridimensionare   sentimenti negativi   scaturenti dall’ inevitabile constatazione dello stupido e arrogante procedere di buona parte dell’umanità.

Che per difendere la natura si debba allontanarsi da essa la dice lunga...  Basterebbe  fermarsi  e  tornare a  respirare,  lentamente,  magari  proprio  li,  su  quel 

muretto...

La chiudo qui.

Le  Sorgenti note  e apprezzate  sin  da  epoca  romana furono citate da Varrone  e Cicerone. Nell'VIII secolo Pipino il Breve, padre di Carlo Magno, le scelse come luogo di  costruzione  di  un  mulino  ad  acqua  che  ancora  oggi è utilizzato  per  la  produzione della  farina. Crebbi  così,  circondata  da  una  natura  incontaminata,  manifestazione chiara  del  Divino,  con  una  grande  fiducia  nell’Universo  che  giorno  dopo  giorno si donava generosamente a me. Ho ricevuto dai miei genitori un’educazione severa, ma non oppressiva . Mi hanno dato dei  limiti,  mi  hanno  fornito  mezzi  di  comprensio ne  e  dato  regole  da  rispettare.  Sono riusciti  così  a costruire  uno  spazio  protetto  in  me  che  mi  permettesse  di  ascoltarmi,  conoscermi e venir fuori esattamente così come sono, senza troppi indugi .  Sono stati e sono ancora, seppur oggi con maggiori “tentennamenti” di ieri, un uomo e una donna di grande valore. Con loro ho sempre avuto un rapporto d’ incontro/scontro , nel senso che pur non  respingendoci,  spesso  riusciamo  a  malapena  sfiorarci.  Caratteri  duri  i  nostri, testardi e poco inclini all’ascolto dell’altro “se familiare”.. . Il nostro spazio condiviso è a volte un vero  e  proprio  teatro  di  battaglie che alla fine  terminano  per  forza  maggiore  con il  chiudersi  del  sipario sui  protagonisti  che  si  danno  la  mano  e  s’inchinano sorridenti al pubblico. Passionali e fumantini, insomma, semplicemente veri.  Non mi è mai mancato il  loro  amore,  certamente. Mi  hanno  insegnato  l'accoglienza  e  il  rispetto dell'altro , mi hanno mostrato più con l’agire che con le parole quanto nella vita la scelta giusta  non  sia  la  più  comoda o vantaggiosa,  anzi.  I compromessi, intesi come “ scelte convenienti seppur  non  corrette”, ai  quali  forse  oggi  consiglierebbero  di  scendere, spinti  da  una  stanchezza  emotiva  e  da  un  vivere  inquinato  da  un  eccesso  di materialismo (il   brutto   di   giungere   in   vecchiaia   sottopo sti   a   continui   subdoli condizionamenti psicologici che inevitabilmente da qualche parte attecchiscono), fino a ieri  non  erano  minimamente  contemplati  soprattutto  quelli  che  avrebber o  intaccato aspetti morali ed etici.  Alla fin fine hanno ottenuto esattamente quel che volevano: una  figlia  libera  e  responsabile,  incorruttibile, onesta  e  con  una  grande  fede  nello  Spirito che  tutto  permea.  Peccato  che  oggi facciano fatica  a  vederlo  perché ,  per  essere  così come me, non si può viaggiare alla mercé del vivere politico - socio - economico attuale e quindi sono infinite le “rotture” con cui dover fare i conti... 

 Vi assicuro che ho anche difetti, ma di quelli parleremo altrove.

C ’era  poi  Lei, mia Nonna. Nonna Ada, tra i miei più grandi maestri di Vita: “La volontà 

di  Dio  è  la  tua  volontà,  porta  pazienza...”  Lei,  come  Epicuro  nel  quadrifarmaco, sosteneva  che  se  un  dolore  durava  molto  era  sopportabile, quindi  sulla  scia  del  detto popolare “ognuno ha la sua croce”, invitava a riconoscere la capacità di sostenere le difficoltà insita in ogni uomo e a non perdere di vista quanto, in qualsiasi circostanza, si poteva sempre e comunque continuare ad agire nel bene. Ci fu un lutto in famiglia, uno di quelli che ti segnano il cuore. Io ero tanto giovane e Lei, a distanza di qualche tempo dall’evento, ma forse non abbastanza distante per tutti, mi lasciò organizzare una festa a casa sua. La ricordo al telefono rispondere pacatamente a chi l’accusò urlante di non aver  avuto  le  dovute  accortezze: “Figlia mia, non volevo mancare di rispetto al tuo dolore. Lo sai che anche noi soffriamo per l’accaduto, ma non c’è nulla di male a trascorrere serenamente del tempo con gli amici. Chi non c’è più non si dispiacerà del saper  gioire  di  chi  resta. ”.  Le  parole  non  furono  certamente  queste  e  qualche inflessione dialettale le rendeva senz’altro più poetiche e veraci, ma i l senso profondo che si scalfì nei miei ricordi sì . Vivido ancora pure il dispiacere che provai nel percepire profondamente che  mia  nonna,  in  quel  momento avesse  premura, più  di  ogni  altra cosa,  di  difendere me e  non  se  stessa.  Lei  non  ne  aveva  bisogno. Mi guardò, “porta pazienza” e si procedette senza fretta nello scorrere del tempo. Saggia  e  premurosa,  coraggiosa e splendidamente “banalmente umana”. Se  ne  andò  quando  era  pronta, fino a quando ha potuto, restò lucida, puntuale, attenta. Pazi ente, appunto. Mi manca e tanto avrei  voluto avere  vicino  una  creatura  di  siffatta  caratura  in  questi  tempi .  Cosa  avrebbe  detto  di  questo  procedere  insensato  e  ridicolo  che  sempre  più  si  sta diffondendo  senza  un  freno  e  senza  vergogna?  Forse  ancora  una  volta  solo  questo:

“Porta pazienza...”.

Altro  maestro fu e oggi è con forza, mio fratello. Uomo di grande talento e sensibilità, dall’animo generoso e inquieto, requisito quest’ultimo necessario per divenire  tramite reale dell’arte. Lui parte trasformando il suo sentire fino a  raggiungere quel “momento di vuoto” in cui cogliendo il proprio sé profondo s’identifica con esso e gli Dei parlano attraverso di lui.Non perché sia mio fratello, ma la sua musica è senza dubbio un dono grande e prezioso per tutti noi. Più che parlarne,consiglio l’ascolto della sua musica. https://www.youtube.com/channel/UCvttUt9opP0LTZpMNd26bcg

Da piccoli prima di dormire, Nonna ci teneva la mano e con lei recitavamo le preghiere, sempre, ogni notte.


 

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