mercoledì 24 maggio 2023

IL DIRITTO DI CONTARE

LE DONNE DELLA NASA

di Riccardo Cristilli

Il Diritto di Contare è il film in onda stasera su Rai 1, mercoledì 24 maggio 2023, come proposta alternativa rispetto alla finale di Coppa Italia Fiorentina – Inter trasmessa da Canale 5. 

Il film è uscito nel 2016 ed è già stato trasmesso più volte in tv sia da Rai 1 che dagli altri canali Rai, inoltre gli abbonati a Disney+ lo possono vedere in streaming in ogni momento. Diretto da Theodore Melfi, il film è l'adattamento del saggio di Margot Lee Shetterly e racconta la storia vera delle donne che aiutarono la Nasa a portare l'uomo sulla Luna.

Il diritto di Contare è un film sul razzismo, sulle discriminazioni e sulla forza di tre donne nere che sfidarono un ambiente maschilista come quello della Nasa e la segregazione razziale nella Virginia degli anni '60, per dimostrare il proprio valore e dare un contributo significativo alla scienza. Il titolo originale è Hidden Figures, letteralmente figure nascoste, come queste donne che dovettero agire nell'ombra. Il Diritto di Contare racconta quindi una storia vera importante ieri, come oggi per ricordare sempre che tutti hanno il diritto di contare nella vita. 

Il film Il diritto di Contare, basato sul saggio di Margot Lee Shetterly, ha incassato 2,6 milioni di Euro in Italia, 165,6 milioni di dollari negli USA e 236 milioni in tutto il mondo. Non solo ma ha ottenuto anche 3 nomination agli Oscar, tra cui quella per il miglior film, e due ai Golden Globe.

Il diritto di Contare, il film stasera su Rai 1 e in streaming su RaiPlay, è ambientato nel 1961 quando negli USA vige ancora la segregazione razziale e per legge la vita dei neri è diversa e separata da quella dei bianchi: bagni diversi, posti diversi, ingressi diversi. La matematica afroamericana Katherine Johnson con sue due colleghe Dorothy Vaughan e Mary Jackson anche loro nere, lavora per la NASA al Langley Research Center dove si occupa di calcoli matematici.

Quando i russi con il lancio di Jurji Gagarin danno una dimostrazione di forza, la NASA deve accelerare i piani spaziali per poter rispondere. Il lavoro di Johnson è però ostacolato dalla diffidenza dei bianchi ma anche in generale degli uomini, considerando che anche l'ammiraglio afro-americano Jim Johnson esprime dei dubbi sulla capacità matematica delle donne. Eppure con il tempo sapranno ritagliarsi il loro spazio e dimostrare il ruolo fondamentale dei loro calcoli nella corsa allo spazio.

La protagonista di Il diritto di Contare Katherine Johnson è interpretata da Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monae interpretano rispettivamente Doroty Vaughan e Mary Jackson. Kevin Costner è invece il capo di Johnson Al Harrison. Mahershala Ali è Jim Johnson, Glen Powell è John Glenn, Kirsten Dunst interpreta Vivian Mitchell.

“Nel bene o nel male c'è la storia, c'è il libro e poi c'è il film” ha dichiarato Margot Lee Shtterly spiegando bene i diversi livelli del racconto. Il libro prende alcuni aspetti della storia vera e a sua volta il film risistema le vicende per renderle fruibili, magari fondendo personaggi perché “non si può fare un film con 300 personaggi” come ha detto la stessa autrice. 

La storia di Il Diritto di Contare è però vera, il contributo di Katherine Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson per l'esplorazione dello spazio da parte della NASA è stato cruciale. Vaughan venne assunta nel 1943 e divenne la prima supervisore donna nella storia della NASA. Jackson iniziò a lavorare alla Nasa nel 1951 proprio sotto la supervisione di Vaughan e dopo aver sfidato le istituzioni, nel 1958 fu la prima ingegnere afro-americana della NASA. I calcoli di Johnson per lo studio delle traiettorie orbitali, che sono anche al centro del film, furono cruciali per il progetto Apollo. Nel 2015 il Presidente Obama diede a Johnson la medaglia della libertà. 

Non tutto quello che c'è nel film è però vero. La scena iconica in cui il capo di Johnson distrugge il bagno per le persone di colore che era lontano dai laboratori dove lavoravano, come forma di protesta contro la segregazione, non è mai accaduta. Il regista Melfi ha spiegato come con quella scena volesse rappresentare il fatto che esistono bianchi in grado di fare la cosa giusta.


 

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