di Anna Castiglioni (fonte Gazzetta dello sport)
Quando al supermercato dobbiamo scegliere una confezione di yogurt, è facile che la nostra scelta cada sul prodotto con la dicitura "con probiotici". In realtà, non abbiamo idea di che cosa significhi di preciso e come funzionino queste sostanze, ma abbiamo ben in mente le pubblicità che ne decanta i pregi: rafforzano il sistema immunitario e aiutano a regolare l'intestino. O forse erano i fermenti lattici? La verità è che c'è spesso confusione al riguardo e capita di non conoscere la differenza tra fermenti lattici, prebiotici e probiotici. Vediamo insieme cosa sono e che funzione hanno per il nostro organismo.
PROBIOTICI— I probiotici non sono altro che batteri "buoni" che stazionano nell'intestino e che sono presenti in alcuni alimenti. Il primo incontro con i probiotici avviene tramite l'allattamento al seno: i microbi che stazionano attorno al capezzolo della mamma arrivano fino all'intestino del neonato, che è popolato soprattutto da bifidobatteri e lattobacilli, i primi batteri che mettono le basi per un intestino in salute. La gente mangia da sempre i batteri probiotici: sono una parte importante della nostra vita, si trovano dentro e fuori di noi, con loro siamo in contatto continuamente. In passato, in assenza dei frigoriferi, il modo più comune di introdurre i probiotici con l'alimentazione era attraverso i cibi fermentati. Ancora oggi, alimenti come il salame, il formaggio gruviera, la zuppa di miso o i crauti sono preparati tramite i batteri buoni. Lo yogurt probiotico, per esempio, contiene batteri che resistono alla digestione e arrivano integri fino all'intestino crasso: alcuni di essi sono il Lactobacillus rhamnosus, il Lactobacillus acidophilus e il Lactobacillus casei Shirota. Oltre ai batteri lattici, tra i probiotici più studiati c'è anche un lievito, il Saccharomyces boulardii, che rispetto ai microbi ha un evidente vantaggio: è indifferente agli antibiotici. Durante una cura antibiotica, infatti, i batteri del nostro intestino hanno la peggio ed è per questo che si consiglia l'assunzione di probiotici in concomitanza con gli antibiotici: il rischio è quello di incorrere in fastidi intestinali se non addirittura nella diarrea. Con i lieviti, questo non accade. Tuttavia, può avere effetti collaterali che i probiotici non hanno, come eruzioni cutanee.
PREBIOTICI— I prebiotici sono gli alimenti in grado di nutrire la microflora benefica. Funzionano a una sola condizione: da qualche parte nell'intestino devono esserci batteri buoni. Se il microbioma è compromesso da stress, farmaci, stili di vita scorretti, eccessivo consumo di alcol, i prebiotici non faranno il loro lavoro nella migliore delle condizioni. I prebiotici funzionano per un motivo fondamentale: sono apprezzati solo dai batteri buoni del nostro organismo. Sono in particolare le fibre, la parte più desiderata dal microbioma: non potendo essere assorbite dall'intestino tenue, arrivano integre fino all'intestino crasso, dove vanno a nutrire i batteri buoni. Nutrire i batteri buoni significa dar loro la possibilità di espandersi e occupare più spazio possibile nell'intestino crasso; significa essere in salute. Ecco spiegato il motivo per cui si raccomanda l'assunzione giornaliera di 5 porzioni di frutta e verdura e i cereali integrali, alimenti naturalmente ricchi di fibre.
FERMENTI LATTICI— Una volta capita la differenza tra probiotici e prebiotici, comprendere cosa sono i fermenti lattici è un gioco da ragazzi. I fermenti lattici sono batteri e lieviti di origine umana ad azione probiotica che danno beneficio all’intestino, aiutando a mantenere sano il microbioma. Sono sostanze che producono acido lattico grazie alla fermentazione enzimatica di alcuni zuccheri solubili. Grazie ai fermenti lattici presenti nello yogurt e nei latti fermentati, molte persone intolleranti al lattosio possono consumare prodotti derivati dal latte. I batteri contenuti in questi alimenti sono in grado di metabolizzare il lattosio.
