di Giulia Sbaffi (fonte Libero)
Studiare il nostro Sistema Solare è molto affascinante, ma ci sono ancora tanti fenomeni che non hanno trovato una spiegazione. Di recente, alcuni scienziati hanno osservato l’atmosfera di Saturno e hanno scoperto qualcosa di strano: le emissioni radio provenienti da sotto la superficie del pianeta sono disturbate, e la causa potrebbe essere l’influenza delle megatempeste che perdura per secoli.
Le mega tempeste su Saturno
Partiamo dall’inizio: che cosa sono le mega tempeste? Si tratta di perturbazioni molto simili agli uragani terrestri, sebbene significativamente più grandi. E, a differenza dei nostri uragani, gli scienziati non hanno ancora capito che cosa le provochi. Quello che sappiamo con certezza è che nel Sistema Solare possono durare per tantissimo tempo: la più grande mai registrata, un anticiclone di ben 10mila miglia che ha spazzato la superficie di Giove (l’hanno chiamato la Grande Macchia Rossa), si protrae da centinaia di anni. Su Saturno sta succedendo qualcosa di simile: qui le mega tempeste si verificano ogni 20-30 anni, e non è chiaro in che modo l’atmosfera del pianeta – che è composta principalmente da idrogeno ed elio, con tracce di metano, acqua e ammoniaca – abbia un ruolo nella loro formazione. La comprensione di questi meccanismi spinge gli astronomi a porre la teoria degli uragani in un contesto molto più ampio, che include l’intero universo, ampliando così i confini della meteorologia terrestre. Di recente, alcuni professori dell’University of California di Berkeley e dell’University of Michigan si sono dedicati allo studio delle atmosfere dei pianeti del Sistema Solare, e hanno scoperto qualcosa di inedito.
Gli effetti delle mega tempeste sull’atmosfera
I ricercatori, facendo uso del Karl G. Jansky Very Large Array situato nel New Mexico, hanno analizzato le emissioni radio provenienti da sotto la superficie di Saturno. Ciò permette loro di esplorare quello che si trova nella parte inferiore dell’atmosfera, sotto gli strati nuvolosi che caratterizzano la zona superiore. “Le osservazioni radio ci aiutano a spiegare processi dinamici, fisici e chimici tra cui il trasporto di calore, la formazione di nubi e la convezione nelle atmosfere dei pianeti giganti, sia su scala globale che locale” – ha affermato l’astronoma Imke de Pater. Grazie alle emissioni radio, dunque, gli scienziati hanno trovato delle anomalie nella concentrazione dell’ammoniaca, che potrebbero essere collegate ad alcune passate megatempeste che hanno spazzato l’emisfero settentrionale del pianeta. Nel loro studio pubblicato su Science Advances, gli esperti hanno spiegato ciò che è apparso ai loro occhi: alle medie altitudini dell’atmosfera, la concentrazione di ammoniaca è inferiore. Scendendo più in basso, a una profondità di 100-200 km, la concentrazione aumenta. Probabilmente, il gas viene trasportato dall’atmosfera superiore a quella inferiore attraverso processi di precipitazione ed evaporazione. E, cosa ancora più strabiliante, questo fenomeno – che è dovuto alle megatempeste – può durare per centinaia di anni. Dalla ricerca è emersa anche un’altra peculiarità. Gli scienziati hanno infatti notato una differenza notevole tra Saturno e Giove, entrambi giganti gassosi. Su Giove ci sono anomalie atmosferiche, ma sono legate alla presenza di zone e cinture, ovvero aree dove – rispettivamente – i gas tendono a salire e a scendere, a causa di forti correnti a getto. Su Saturno, invece, sembrano proprio essere causate dalle megatempeste.