lunedì 5 febbraio 2024

INTERVISTA A MAGNUS TORQUE

LUCE ED OMBRE DI MAGNUS

a cura di Angela Caputo 

Oggi parliamo di Magnus Torque, un autore romano, 48 anni, che scrive con lo pseudonimo di Magnus e non mostra il suo volto se non tramite un avatar. La sua scelta è dettata dal fatto non di rimanere anonimo ma di puntare più sulla sua scrittura che sulla sua persona.Magnus si è sempre dedicato al settore farmaceutico e al settore scientifico in genere, laureandosi alla Sapienza in Chimica. È poi passato alla scrittura nei ritagli di tempo con due opere: “Un mondo quasi umano” e “La luce del monolite”.

Quando hai scoperto la passione per la scrittura? 

Ma vedi, credo di aver sempre avuto un caotico insieme di immagini e idee che si aggirano per gli oscuri meandri della mente. Ricordo che, fin da giovanissimo, mi perdevo in mondifantastici, creati dall’affioramento di questa entropia creativa. Quasi d’istinto, incasellavo tutto in una costruzione precisa, proprio per dargli un senso. Poi, dopo innumerevoli letture che mi hanno avvicinato al Fantasy e alla Fantascienza, ho iniziato a pensare che “scrivere”, poteva essere un buon metodo per fissare il ricordo di quei momenti così intensi in cui mi perdevo nei  viaggi  fantastici della  mia mente. Anche se, il momento in cui  è scattato l’impulso che ho deciso di ascoltare, è arrivato quando mia moglie mi disse che sarebbe arrivato mio figlio. Uno spartiacque nella mia vita, che ha contribuito in maniera determinante alla volontà di seguire la mia passione.

In che modo hai trovato un equilibrio tra studi scientifici e interessi letterari?

A essere sinceri, credo di non aver mai trovato un vero equilibrio. La mia parte razionale è continuamente messa alla prova dalla tendenza a spaziare verso l’”Oltre”. Un piano di ragionamento in cui qualunque ipotesi o idea hanno pari dignità. Anche gli orizzonti più fantasiosi acquistano interesse e mantenere la giusta focalizzazione sulla realtà richiede una certa fatica. Ma con un po’ di allenamento si riesce sempre a tenere il timone nella giusta direzione.

Le tue preferenze sono per lo più sul Fantasy e la Fantascienza. Quale dei due emerge come genere nella tua produzione?

Nel mio primo romanzo: “La luce del monolite”, sperimento una storia Urban Fantasy, in cui la nostra realtà è connessa in maniera molto stretta a un altro piano dimensionale, in cui le leggi dell’Universo sono differenti e percepite in una chiave fantastica. Si tratta di uno dei miei mondi del “sogno”, ma anche in questo caso, la parte razionale ha chiesto un tributo. Vi sono alcuni accenni a una visione “scientifica” che prova anche testardamente a spiegare l’impossibile.  Tutto  il  romanzo è incentrato   proprio  sull’itinerario  di   ricerca,  che  vede  i

protagonisti impegnati  lungo una strada  che   annovera  elementi fantasiosi,  associati al tentativo di applicare tutta la Logica che può essere ammessa negli scenari descritti. ​

Quali sono gli autori che hanno influenzato la tua scrittura?

Ho una formazione Tolkeniana per quanto riguarda il Fantasy. Pur riconoscendo il ruolo di Tolkien  come   maestro   intramontabile, sono   però convinto  che sia   ormai  necessario esplorare orizzonti diversidal Fantasy epico. Diversi altri sottogeneri fra cui lo Urban Fantasy e il Grimdark, considerando i messaggi proposti e la costruzione dei personaggi, permettono di esprimere un certo realismo, che trovo davvero appassionante. Altri autori che hanno contribuito alla mia formazione sono David Gemmel sempre in riferimento al Fantasy e Robert Heinlein per la Fantascienza(“Fanteria dello spazio” rimane un classico che spesso mi capita di rileggere). Ma ammetto che l’ispirazione più importante in questo ambito arriva dall’universo creato dal genio di Gene Roddenberry. Sono un trekker sfegatato e la serie TV, nelle sue varie declinazioni, rimane uno dei pilastri della mia cultura fantascientifica.

Aspetti comuni e diversità tra “Un mondo quasi umano” e “La luce del monolite”.

Questa è una domanda complessa. La luce del Monolite rappresenta per me un mondo di affetti del tutto particolare. È stato il primo testo che abbia mai scritto ed è dedicato a mio figlio. Ad oggi è l’unico romanzo in cui ho adottato un personaggio principale maschile, anche se è associato a una coprotagonista che rappresenta la fase embrionale della mia passione per i personaggi femminili. Infatti la produzione successiva è sempre incentrata sulle storie di donne dalla grande forza di carattere, ma dotate anche di una certa dose di sfortuna che le perseguita, facendole spesso sprofondare verso scenari dalle tinte fosche, da cui poi parte la narrazione. Per quanto riguarda  Un Mondo quasi umano  si tratta di un’opera   caratterizzata   da   una   forte   necessità   di   sperimentare.  La commistione fra Fantascienza e Fantasy raggiunge un livello assai elevato e i due generi si mescolano con grande efficacia. Questo credo sia una dei tratti che più amo di quel titolo e questa forte empatia, continua a ispirarmi molto.

Progetti per il futuro?

Come dicevo, sono ancora molto affascinato dalla compenetrazione  fra generi letterari diversi. Credo che   il   Fantasy e la Fantascienza si prestino   perfettamente  a  questa sperimentazione,  infatti sto portando  avanti  la saga  di Un mondo quasi umano con il secondo volume. Prima del terzo vorrei pubblicare una raccolta di racconti basati sulla stessa ambientazione, alcuni dei quali sono già usciti in podcast su spotify grazie a “Libri in rete”.     Una associazione con  cui collaboro da diverso  tempo.

https://open.spotify.com/show/7B27ocdY4HBc1DAGctmTvc   per   chi   volesse   ascoltarli.

Mentre, nel frattempo, da un’idea che come al solito non riusciva proprio a rimanere sepolta nella mia testa, è nato un ulteriore progetto. È in qualche modo legato a La luce del Monolite e rappresenta il mio tentativo di entrare nell’universo del genere Urban Fantasy. Il titolo provvisorio è: L’alba dopo la tempesta. Spero di trovare una buona collocazione editoriale entro l’anno.

Chi volesse seguirti sui social può farlo su....​

La mia pagina Facebook: Magnus Torque scrittore. Con lo pseudonimo sono comunque presente sulle varie piattaforme social e nei prossimi mesi dovrebbe essere di nuovo online il mio sito autore. Non avendo ancora l’indirizzo esatto non posso proporlo in questa sede, ma sarà di sicuro presente sui miei social al più presto.

 

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