lunedì 15 aprile 2024

YOGA SONORO

SCOPRI IL POTERE DEI MANTRA SU MENTE E CORPO

a cura di Daniela Cursi Masella (fonte Gazzetta dello Sport)

Che cosa succede nel nostro cervello quando iniziamo a recitare un mantra? Secondo la scienza, si modifica l’attività della corteccia posteriore cingolata, coinvolta nell'autoconsapevolezza e nella gestione di memorie associate al dolore. Contemporaneamente, aumentano le onde Delta e Alpha, collegate al sonno profondo. A dirlo, uno studio condotto presso l’Università di Hong Kong, nel 2019, con l’utilizzo del neuroimaging cerebrale. Tra le numerose ricerche scientifiche sul tema vale la pena citare anche quella condotta presso l’Università di Trento nel 2011: la risonanza magnetica funzionale ha rilevato aree cerebrali significativamente più sviluppate nel gruppo di Pandit indiani (noti conoscitori del sanscrito, lingua dello yoga vibrazionale) rispetto al campione di controllo. Di qui, la necessità di considerare lo yoga sonoro, nelle sue diramazioni Nād Yoga (o Naad) e Mantra Yoga, una pratica quotidiana essenziale per equilibrare gli emisferi del cervello e armonizzare testa e cuore. “La nostra mente può esserci amica o nemica. Dipende da come la nutriamo”. Con queste parole, Thea Crudi, affermata interprete in Italia del Canto dei Mantra in sanscrito e autrice del libro "Il Suono dello Yoga”, introduce i consigli pratici e i relativi benefici della disciplina del Mantra Yoga.

I BENEFICI DEI MANTRA, IL POTERE DELLA VOCE — La quotidianità richiede performance. Essere sempre pronti, efficienti e adeguati nelle reazioni e nelle strategie è una necessità che brucia il tempo da dedicare all’ascolto dei propri bisogni. Viene spesso persa la capacità di rilassarsi. Quasi come fosse una colpa. “Fermarsi o almeno rallentare, per rimanere sani di mente è imperativo. La priorità nella pianificazione della giornata - ribadisce l’esperta - sono le ore di riposo, non il contrario. Interrompere la frenesia è un’attitudine che può validamente supportarci a trovare soluzioni con il giusto distacco, senza lasciarsi attraversare dalla routine. È molto importante - sottolinea - essere coscienti del proprio dialogo interno, perché quello che ci diciamo cambia concretamente il nostro modo di affrontare la vita. Cambia la vita stessa”. La domanda giusta è: “Voglio essere onesto e sincero con me stesso. Cosa sento davvero? Cosa mi sto dicendo davvero? È qualcosa di incoraggiante o di autodistruttivo?”. Ebbene, recitare i mantra consente un legame diretto con le proprie emozioni attraverso una connessione totalizzante. Parola degli oltre 300 milioni di appassionati che questa cultura millenaria annovera in tutto il mondo.

COME RECITARE I MANTRA—  Recitare un mantra, lasciarlo risuonare all’interno, produce delle vibrazioni con relativi effetti su corpo e mente. Thea Crudi ne identifica tre per una pratica semplice e autonoma: Om- Shanti, Vam e Ram. “Occorre mettersi seduti a terra, possibilmente con le gambe incrociate, gli occhi chiusi e i polsi appoggiati sulle ginocchia con i palmi delle mani rivolti verso l’alto. A questo punto - spiega l’esperta - si sceglie il mantra in base allo stato mentale che vogliamo manifestare, si inspira e si pronuncia espirando mantenendo l’ultima sillaba, o lettera, finche non si svuotano i polmoni”. Nel caso di Om-Shanti, la recitazione prevede un solo “Om” e la lenta ripetizione di “Shanti” per 3 volte (Om-Shanti, Shanti, Shantiiiiii). La riproduzione di Vam e Ram diventeranno rispettivamente “Vaammmmmm” e “Raammmmm”.

3 MANTRA EFFICACI: OM-SHANTI, VAM E RAM—   Pace, tranquillità, energia. "A ciascun mantra è collegato un immediato beneficio: Om shanti shanti shanti, come è noto nella tradizione buddista e induista, rappresenta la pace del corpo, delle parole e dello spirito". "Vam - prosegue Thea Crudi - è collegato all’elemento acqua, predominante nel nostro corpo: infonde tranquillità. Ram è energizzante, crea calore, stimola il metabolismo e comunica autostima nutrendo il senso di autoefficacia”. Una volta scelto il mantra più idoneo, basterà osservare le indicazioni dall’esperta: “Da un minimo di 3 respiri, quindi 3 ripetizioni, fino a un numero di 108, nel caso si faccia una meditazione completa con il Japamālā. Esiste una variazione veloce - precisa - che prevede la ripetizione del mantra per 7 volte nel corso di una sola espirazione.  Ed è particolarmente indicato per Ram".

A chi è indicata la pratica dello yoga sonoro? “A tutti, senza distinzione d’età, perché il benessere psicofisico è un bisogno universale. Non è sempre semplice trovare una soluzione o sostituire un’emozione negativa con una positiva, soprattutto se ci fissiamo su quello che non va o sull’unico modo in cui dovrebbe andare. Recitare i mantra è come non accontentarsi di aprire la solita finestra della casa. Apriamole tutte ed entrerà il sole” - conclude l’esperta.

 

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