Canne 77 si inchina a Meryl Streep premiata con la Palma d'Oro d'onore per la sua immensa carriera e 50 anni passati sul set. Applauso senza fine, lacrime di tutti, il Festival è ai piedi dell'attrice 75enne, tre volte premio Oscar, che torna sulla Croisette dopo 35 anni. La cerimonia di apertura la omaggia con gli spezzoni della sua filmografia, una vera e propria consacrazione per il mito del cinema. Piangono tutti al Grand Theatre Lumiere, Meryl Streep, regina di eleganza, è la prima a sentirsi "onorata da Cannes" e ha la voce rotta dall'emozione.
La commozione di Meryl Streep Anche Juliette Binoche si commuove premiandola con la Palma d’oro: "Ti adoriamo, sei un tesoro internazionale, hai cambiato il modo di raccontare le donne al cinema". Maryl Streep non nasconde le lacrime: "Torno qui dopo 35 anni, grazie ai registi e agli spettatori che non si sono stufati di me, sono grata di essere qui, è un grande onore questo premio, unico nel mondo del cinema. Ci sono due persone con me che vorrei ricordare, il mio agente - Dix pour cent scherza rivolta a Camille Cottin - e il maestro parrucchiere che ha debuttato in un film di Ingmar Bergman ed è responsabile del look dei miei personaggi negli ultimi cinquant'anni... Quando venni a Cannes ("Un grido nella notte", ndr.), non avevo 40 anni ed ero già mamma di tre figli, credevo che la mia carriera fosse finita, era una previsione possibile per l'epoca. Il motivo per cui sono qui è grazie ai cineasti con cui ho lavorato, tra cui la presidentessa Greta Gerwig, e poi a voi i cinefili, che non vi siete stufati di me. Mia madre aveva ragione su tutto, mi diceva 'vedrai Meryl tutto passa così in fretta' ed è stato così. Tutto passa in fretta tranne i miei discorsi che sono troppo lunghi".
Camille Cottin, la madrina tra Metoo e poesia Camille Cottin, madrina della serata di inaugurazione, apre il festival con un monologo: "State per entrare in un mondo parallelo dove spazio e tempo, ma anche la salute, stanno diventando concetti fluidi, dove il giorno e la notte si confondono. Vi ricordiamo però che gli appuntamenti di notte nelle stanze dei produttori non fanno più parte del costume della legge di Cannes dopo l'arrivo del Metoo. Il nostro è un mondo particolare dove alcune pettinature ci mettono più che il tempo di realizzazione di un cortometraggio, vediamo film tutto il giorno e se ne discute tutta la notte, nessuno parla la stessa lingua ma tutti si capiscono... il cinema è un mondo di dialogo, cultura, stupore, ora che il mondo ci inquieta, che fratture profonde dividono i paesi, che la terra brucia, ogni anno veniamo a fare una foto della nostra umanità".
La giuria di Cannes La giuria al completo ha fatto il suo ingresso ballando sulle scale. Insieme a Pierfrancesco Favino ci sono la presidentessa Greta Gerwig, dietro il fenomeno mondiale di Barbie, la sceneggiatrice e fotografa turca Ebru Ceylan, l’attrice americana Lily Gladstone, l’attrice francese Eva Green, la regista libanese Nadine Labaki, il regista e produttore spagnolo Juan Antonio Bayona, il regista giapponese Palma d’oro Kore-eda Hirokazu e l’attore e produttore Omar Sy (Lupin).
Il cane Messi star del red carpet La superstar del red carpet è il cane Messi della Palma d'oro 2023 "Anatomia di una caduta" di Justine Triet che fa lo show da professionista. Sul tappeto rosso tra i tanti Juliette Binoche in rosso, Gong Li, Jane Fonda leopardata che sfoggia capelli grigi, Emmanuelle Beart, mentre dietro le transenne i lavoratori precari del festival gridano "Sotto gli schermi, i rifiuti", fermati a pochi minuti dalla cerimonia dalle forze di sicurezza che presidiano l'obiettivo sensibile della Croisette. Il gigante buono Omar Sy rompe le regole e film con lo smartphone la sua montee coinvolgendo gli altri giurati. Dupieux apre fuori concorso Apre fuori concorso un film, "Le Deuxième Acte" di Quentin Dupieux con Lea Seydoux, Vincent Lindon, Louis Garrel, Raphaël Quenard e non è un caso: è un dissacrante commedia di cinema nel cinema, con la minaccia dell'Intelligenza Artificiale a dettare copione e salario, l'urgenza di inclusività e correttezza di genere.