(fonte Libero)
La perseveranza è una qualità importante per riuscire a superare le sfide, e c’è un inglese che sicuramente ne può vantare molta. Anche troppa, forse. Perché il protagonista di questa storia ha tentato l’esame della patente ben 128 volte, fallendo ogni volta. Una costanza da Guinness dei Primati che gli è costata tempo, denaro e una discreta notorietà sui media britannici.
Un record lungo (e molto costoso)
L’individuo – di cui non sono state rese note le generalità per ovvi motivi di privacy – è riuscito a conquistarsi un primato piuttosto singolare: 128 bocciature consecutive all’esame teorico per la patente di guida nel Regno Unito. Un numero impressionante, specialmente per noi in Italia, dove la media dei candidati riesce a superare la prova dopo uno o due tentativi. Il costo, però, non è stato elevato solo in termini di frustrazione ma anche dal punto di vista economico: ogni test, infatti, nel Regno Unito costa circa 23 sterline, e facendo i conti il totale supera le 2.900 sterline (oltre 3.300 euro) solo per le prove teoriche. A queste si aggiungono eventuali spese di trasporto, manuali di studio e ore di formazione: insomma, una patente tra le più care mai tentate. Non è chiaro se il protagonista abbia mai deciso di arrendersi o se sia ancora determinato a riprovarci per la 129ª volta. Certo è che il triste primato, svelato dalla BBC, è arrivato sulla bocca di tutti creando una certa notorietà al malcapitato.
Non un caso isolato
Può sembrare un caso unico, ma in realtà non lo è. Secondo i dati ufficiali della Driver and Vehicle Standards Agency (DVSA), tra marzo 2024 e marzo 2025 nel Regno Unito sono stati sostenuti 2,8 milioni di esami teorici, con un tasso di promozione del 44,9%. Significa che più della metà dei candidati non riesce a superare il test al primo tentativo. Sul fronte pratico la situazione non cambia molto: nello stesso periodo si sono svolti oltre 1,8 milioni di esami di guida, con un tasso di successo del 48,7%. In un caso su due, quindi, il percorso verso la patente si interrompe con una bocciatura. Le cause? Diverse. C’è chi sottovaluta la parte teorica, chi si lascia prendere dall’ansia o semplicemente chi non ha mai avuto particolare confidenza con la guida o con le regole stradali. Ma i numeri mostrano anche un sistema molto rigoroso, in cui gli esaminatori non fanno sconti e l’attenzione alla sicurezza è massima.
Come si svolge l’esame (e perché è diverso dal nostro)
L’esame britannico non è identico a quello italiano. Si divide in due prove principali: la parte teorica e la parte pratica, come in Italia, ma con alcune differenze sostanziali: La prova teorica si compone di due sezioni: una di domande a scelta multipla (50 in totale) e una parte detta Hazard Perception, in cui il candidato deve riconoscere potenziali pericoli visualizzando dei brevi video registrati da una dashcam. Solo superando entrambe le sezioni è possibile accedere alla prova pratica, che dura circa 40 minuti e comprende manovre complesse, parcheggi e tratti di guida autonoma. In Italia, invece, l’esame teorico si svolge con quiz a risposta multipla, ma senza la parte dinamica sugli imprevisti stradali. È possibile fallire al massimo quattro risposte su trenta, e l’esame pratico è concentrato su manovre, precedenze e condotta generale. Alla fine, la vicenda del candidato inglese diventa quasi simbolica: un esempio di tenacia ai limiti dell’assurdo, ma anche un promemoria sul fatto che la patente non è solo un documento, bensì un traguardo che richiede preparazione, consapevolezza e una buona dose di autocontrollo.
