domenica 4 luglio 2021

GIAPPONE

QUESTE CILIEGIE VALGONO UNA FORTUNA

450.000 yen, ovvero 3.400 euro: è questo il prezzo pagato in Giappone da un compratore che si è aggiudicato all’asta 15 ciliegie rare. Una vendita record che fa discutere soprattutto per il costo della frutta, pari a circa 230 euro a ciliegia.

Aomori Heartbeat, le ciliegie rare del Giappone

Denominate Aomori Heartbeat, le ciliegie vendute all’asta sono davvero speciali. La varietà è frutto di incroci e studi durati anni che hanno consento di ottenere una dolcezza estrema e un colore rosso vivace. Non solo, i Battiti del cuore di Aomori – così vengono comunemente chiamati – sono anche piuttosto grandi (hanno una larghezza minima di 31 millimetri) e con una polpa succosa. Gli esperimenti sulle ciliegie, fra incroci e tentativi, sono iniziati alla fine degli anni Novanta dalla Kennan Fruit Tree Section dell’Apple Research Institute, presso L’Industrial Technology Research Center di Aomori.

L’incrocio è stato condotto selezionando oltre trenta varietà. I frutti nati in laboratorio sono molto popolari in Giappone e particolarmente rari. Ne vengono prodotti solo pochi esemplari, il che giustifica il prezzo elevato. Il progetto creato a tavolino ha consentito alle ciliegie di divenire popolari e oggi sono richieste da miliardari ed estimatori. Basti pensare che la confezione di ciliegie Aomori Heartbeat è stata venduta in pochissimi minuti e le autorità locali hanno già annunciato una campagna per la loro esportazione. L’obiettivo è quello di commercializzarle in numero limitato nei negozi di Hong Kong e nei ristoranti di lusso in Giappone per una clientela selezionata ed esigente.

La frutta in Giappone fra scienza e sacralità

Le rarissime ciliegie Aomori Heartbeat, frutto di studi e di un lungo lavoro da parte degli scienziati, non sono un caso isolato in Giappone. Secondo la cultura di questo Paese infatti la frutto è qualcosa di raro e speciale che va regalato in occasioni importanti ed è un dono prezioso. Per questo motivo i prezzi sono decisamente alti e ogni frutto deve rispettare rigidi standard. La Japan Agricultural Cooperative (JA), l’organismo nazionale di regolamentazione, stabilisce dimensione, gusto e colore, per raggiungere la perfezione. I meloni, ad esempio, vengono coltivati esclusivamente in file ordinate e vanno disposti tutti alla stessa altezza. Periodicamente le piante vengono controllate da addetti specializzati che in molti casi decidono di dotare i meloni di particolari cappellini per proteggerli dal sole. Il risultato sono meloni impeccabili che costano anche 230 euro l’uno. Le stesse regole sono applicate a manghi, mele e kaki, frutto di studi ed esperimenti in laboratorio e di un rigidissimo controllo durante la coltivazione.

 

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