sabato 2 luglio 2022

FEMMINICIDI

NON SI PLACA QUESTA VERGOGNA 
a cura di Alessandra Bianco

Anna, Rosa, Simona, Alessandra e Nadia, questi sono solo i cinque nomi delle cinquantuno donne uccise in Italia a meno della metà del 2020.
Omicidi di donne compiuti da parte dei mariti, compagni o ex compagni. 
I femminicidi non sono raptus, casi isolati o eventi sporadici.
I femminicidi sono un problema culturale.
La violenza di genere è il risultato di una cultura basata sulla sopraffazione e sul possesso.
Negare questo aspetto è parte del problema, per cui è necessario attuare misure di prevenzione, potenziare gli interventi educativi e sensibilizzare ulteriormente l’ opinione pubblica. 
Le donne vittime di una violenza come quella verbale, psicologica ed economica o di un abuso, che non portano alla morte frequentemente inducono a rivolgersi alle Forze di Polizia perché si rinvengono in situazioni psicologicamente conturbanti che conducono indecisioni portate dalla paura.
Solitamente la persona abusata protende a giustificare comportamenti aggressivi del partner o ex partner.
Le donne vittime di violenza nel momento in cui si rivolgono ad un ufficio di polizia per impetrare aiuto, manifestando di aver bisogno di tempo per prendere consapevolezza. 
Si tratta di un fenomeno consociativo, che riguarda ogni area sociale.
La violenza sulle donne ha origini antiche ed è soprattutto un problema di mentalità.
In alcuni casi è saldata l’ idea che la donna debba subire in silenzio, che non si debba ribellare e che debba sopportare.
Lui è nervoso e tu sopporta…
Lui è prepotente e violento e tu sopporta…
Lui ti tradisce e tu sopporta…
Per fortuna le donne si sono emancipate da questa mentalità maschilista ma il cammino è ancora lungo per ottenere il pieno rispetto della dignità femminile.

 

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