mercoledì 28 settembre 2022

GIANNI DI MARZIO RICORDATO DAL FIGLIO GIANLUCA A CZ

“QUELLA SQUADRA BELLA E VINCENTE CHE VOLEVA BENE A PAPÀ “. 

di Gianfranco Giovene (fonte Catanzaro Informa)

Lo stesso cognome, il calcio come comune denominatore: Gianni Di Marzio, per tutti in città il mister della promozione in A del 1976, e Gianluca, suo figlio, volto noto del giornalismo sportivo, tra i cronisti più in vista nella quotidianità del mercato pallonaro. Non si sbaglia a dire che entrambi sono stati protagonisti questa sera al Centro Tecnico Federale di Catanzaro: perché la presentazione del libro del secondo – “Grand Hotel Calciomercato”, Cairo Editore – si è rivelata anche una bella passeggiata nei ricordi del passato oltre che un omaggio sentito al primo scomparso da poco più di otto mesi e parte integrante della storia della città. Una bella serata di “calcio parlato e raccontato”.

Organizzata da un catanzarese che il linguaggio del calciomercato lo mastica da anni – Jano La Ferla – che ha visto la partecipazione in primis di vecchie glorie giallorosse – i vari Gianni Improta, Tato Sabadini, Franco Cittadino e capitan Banelli, “figliocci” del mister napoletano – di protagonisti del presente di casa aquile – Luca Noto, mister Vivarini e Tommaso Biasci – e di altre personalità sportive e non del territorio – dal sindaco Fiorita all’assessore allo sport Nino Cosentino, passando per il vicepresidente Area Sud della LND Mirarchi e per l’ex Inter Felice Natalino.

QUANTI RICORDI – «Sono orgoglioso di essere a Catanzaro – le parole di Gianluca Di Marzio, autore del volume dedicato al dietro le quinte delle trattative del calcio – Qui anche i muri parlano e dicono cosa ha fatto mio padre in due stagioni diverse. Questa città la porto dentro per i racconti che mi faceva, per quella canzoncina – “Dirindindà” – che mi cantava quando ero piccolino e vedere il “Ceravolo” oggi, sedermi sulla sua panchina, è stata una bella emozione. Non farò passare altri sedici anni prima di tornarci – la promessa – E sono convinto che pure papà avrà sorriso vedendo che a guidare i giallorossi oggi c’è uno dei suoi ragazzi di un tempo – Vivarini – a cui auguro di riportare le aquile dove meritano». Tanti gli aneddoti snocciolati dal giornalista. Tra tutti, il più applaudito, quello che ha ricordato il grande gruppo di un tempo e la volontà di Gianni di non lasciare Catanzaro dopo lo spareggio perso ma di riprovare la scalata l’anno successivo d’accordo con il presidente Ceravolo. «Quella squadra altro non era che un gruppo di ragazzi che si volevano bene e papà me ne parlava sempre come un esempio. Volle rimanere qui dopo lo spareggio perso anche per onorare chi aveva perso la vita dopo quel tragico giorno. L’impegno con Nicola Ceravolo fu totale e portò poi al trionfo».

QUEL FEELING CON LA CITTA’ – Stessi tasti toccati anche dagli altri intervenuti in una polifonia di voci ed immagini innegabilmente emozionante. «Ricordare Gianni Di Marzio era un atto doveroso – il pensiero di La Ferla – A lui la città deve tanto, soprattutto per aver insegnato che con il gruppo nessun traguardo è impossibile». «Creare empatia era una delle sue caratteristiche principali – le parole invece del sindaco – e fu grandioso quello che riuscì a fare instaurando anche un feeling forte con la città».

Commosso anche il ricordo di mister Vivarini, come già detto tra i calciatori allenati in passato da Di Marzio. «Un maestro capace di lasciare dentro ai suoi giocatori sempre qualcosa – la definizione – Un uomo sanguigno ma dal cuore grande con il quale se pur in poco tempo riuscì a costruire un rapporto solido». Di Di Marzio ha parlato anche Improta, quasi portavoce del gruppo delle bandiere giallorosse in prima fila che con il napoletano vinsero e scrissero pagine importanti per la città: «Ha dato tanto a tutti noi, era un uomo d’altri tempi e rappresentante di un mondo in cui il calciomercato ed i soldi non contava tanto, bastavano le strette di mano».


 

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