sabato 19 novembre 2022

GIORNATA DI LETTURA AD ALTA VOCE NELLE SCUOLE

SI PARTE OGGI CON GRATTERI E NICASO

di Enzo Bubbo (fonte Catanzaro Informa)

Anche quest’anno l’Istituto comprensivo di Taverna ha aderito alle Giornate di lettura ad alta voce nelle scuole, progetto promosso dal Ministero della Cultura attraverso il Centro per il libro e la lettura e dal Ministero dell’istruzione. Scopo dell’iniziativa è far nascere negli alunni l’amore e la passione per la lettura, sperimentare l’empatia, sviluppare la fantasia e l’immaginazione. Gli alunni della Scuola Secondaria di Primo grado hanno letto “Non chiamateli eroi. Falcone, Borsellino e altre storie” di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. In occasione del trentesimo anniversario della morte dei giudici Falcone e Borsellino e del quarantesimo anniversario dell’uccisione del generale dalla Chiesa si è riflettuto sul fenomeno mafioso e sul coraggio e determinazione delle vittime che non hanno mai abbassato la testa, non si sono mai piegati dinanzi alla mafia pur sapendo quale sarebbe potuto essere il loro destino.

Per l’occasione a Pentone è stato organizzato un incontro online “Il coraggio dei semplici”. Fra i relatori Cristina Cucinella, vicepresidente della Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, che ha raccontato agli alunni la storia di Peppino Impastato, il suo impegno politico e sociale, la lotta contro la mafia, la corruzione e l’oppressione, in favore della giustizia sociale; Simona dalla Chiesa che ha ripercorso le tappe più importanti della vita del padre, la sua battaglia con i partigiani, la lotta contro le Brigate rosse, la rivoluzione culturale che avviò a Palermo e che spaventò soprattutto le istituzioni locali che rimasero indifferenti;

Marisa Garofalo, invece, nel suo intervento, ha parlato della sorella Lea, prima testimone di giustizia calabrese che, desiderosa di rendere sua figlia libera, ebbe il coraggio di denunciare la ndrangheta e il marito. Donna forte, combattente, testarda, uno spirito libero che non sopportava divieti, costrizioni, obblighi. La dirigente scolastica dell’IC Taverna, la prof.ssa Maria Rosaria Sganga ha inviato gli alunni ad amare la giustizia  in quanto capace di far cambiare le cose. La scuola può fare molto, ha una forte valenza educatrice. Può e deve creare persone in grado di incidere positivamente nella società, prendendo come modello proprio persone come Lea, Peppino, il generale Dalla Chiesa che hanno pagato il prezzo più alto per la loro coerenza e voglia di giustizia.


 

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